MONDO – Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) lancia un grido d’allarme globale: i drastici tagli ai finanziamenti per gli aiuti umanitari minacciano di spingere fino a 13,7 milioni di persone in tutto il mondo verso livelli estremi di fame. L’agenzia delle Nazioni Unite, con sede a Roma, ha avvertito che sei delle sue operazioni più critiche ā in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, Somalia, Sud Sudan e Sudan ā stanno giĆ affrontando “gravi interruzioni“, destinate a peggiorare drasticamente. Il WFP ha descritto l’attuale situazione dei finanziamenti come “mai stata cosƬ difficile“, prevedendo per il 2025 un allarmante calo del 40%, che ridurrĆ il budget a 6,4 miliardi di dollari, rispetto ai 10 miliardi del 2024. Questo ridimensionamento aggrava la pressione sull’intero “sistema umanitario“, lasciando un vuoto nelle aree di prima linea a causa del ritiro dei partner.
Taglio del 40% nel budget 2025
La crisi non riguarda solo la fame immediata. Nel suo nuovo rapporto intitolato “Un’ancora di salvezza a rischio“, il WFP mette in luce le conseguenze a lungo termine di questi tagli, facendo riferimento a un recente studio pubblicato sulla rivista medica The Lancet. La ricerca prevede che, a causa delle sole riduzioni del bilancio degli aiuti americani, potrebbero verificarsi 14 milioni di decessi aggiuntivi nel mondo entro il 2030, legati a carenze nutrizionali, malattie e condizioni materne e perinatali. Questa combinazione di riduzione dei fondi e l’aumento delle necessitĆ globali dimostra come la risposta umanitaria internazionale sia sull’orlo del collasso, ponendo milioni di vite vulnerabili in balia di una catastrofe nutrizionale e sanitaria senza precedenti.