EUROPA – Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha ribadito con chiarezza un messaggio fondamentale: la forza e la competitività globale dell’euro dipendono intrinsecamente dalla capacità dell’Unione Europea di agire come una potenza militare coesa e di espandere i propri orizzonti commerciali. Questa visione, espressa durante un intervento al centro Jacques Delors di Berlino, sottolinea come la moneta unica debba essere “a prova di dazi USA” e capace di affrontare le turbolenze geopolitiche. Lagarde non usa mezzi termini: “Il commercio e la potenza militare sono importanti per stabilire la domanda di una moneta internazionale“. L’idea è che, in un mondo sempre più incerto, un euro resiliente necessiti di una base solida, che includa sia un maggiore numero di accordi di libero scambio sia una più profonda integrazione europea nel settore della difesa.
La forza dell’Euro
Questa prospettiva della numero uno della BCE unisce due concetti chiave da lei già precedentemente affrontati. In primo luogo, Lagarde lega il sostegno all’industria della difesa alla crescita economica. Non si tratta solo di una questione contabile o occupazionale; l’espansione in questo settore può generare un aumento del Prodotto Interno Lordo, con ricadute positive su diversi fronti. In secondo luogo, la presidente della BCE riafferma la posizione dell’istituzione riguardo alle tensioni commerciali, in particolare con gli Stati Uniti. La linea della BCE è chiara: astenersi da guerre di dazi e privilegiare la stipula di nuovi accordi commerciali con altri partner, rafforzando la posizione dell’euro attraverso una maggiore diversificazione e apertura internazionale. La visione di Lagarde è quella di un euro che, per essere realmente forte, deve essere sostenuto da un’Europa capace di difendersi e di competere a livello globale.