EUROPA – Nel panorama politico tedesco, il tema del futuro della difesa nazionale sta assumendo un ruolo di primo piano, spinto dalla necessitĆ di modernizzare la Bundeswehr, le forze armate del Paese. Con l’insediamento del governo guidato dal cancelliere Friedrich Merz, si ĆØ aperta una nuova fase caratterizzata da un impegno deciso verso il riarmo della Germania. Questo slancio riflette la “Zeitenwende” o “svolta epocale” promessa da Merz in campagna elettorale, che mira a superare decenni di sottoinvestimenti nel settore militare. L’obiettivo ĆØ chiaro: rafforzare la Bundeswehr per farla tornare a essere una forza di difesa all’altezza delle sfide geopolitiche attuali. A tal fine, il governo ha giĆ compiuto passi significativi, come l’abbandono del freno al debito per sbloccare ingenti fondi destinati agli investimenti e l’attivazione della clausola di salvaguardia del Patto europeo di stabilitĆ , dimostrando una volontĆ ferrea di procedere con il piano di riforma.
La Germania verso la riforma delle forze armate
Tuttavia, il percorso verso una Bundeswehr più forte e numerosa non ĆØ privo di ostacoli, specialmente su un punto cruciale che divide le forze politiche: la reintroduzione della leva obbligatoria. Se da un lato il governo spinge per un rapido potenziamento delle forze armate, la questione dell’obbligatorietĆ dell’arruolamento rimane un nodo irrisolto. Le diverse anime della coalizione di governo hanno posizioni distanti: mentre alcuni ritengono che solo la leva obbligatoria possa garantire un numero sufficiente di reclute per rimpolpare l’esercito, altri preferiscono un approccio basato sul volontariato e su incentivi per rendere la carriera militare più attraente. Questa divisione interna rallenta il processo decisionale su un aspetto fondamentale della riforma. Nonostante il disaccordo, l’esecutivo prosegue con il piano di riforma, puntando a modernizzare la struttura, l’equipaggiamento e il personale della Bundeswehr, anche se il dibattito sulla leva obbligatoria continua a tenere banco e a rappresentare un banco di prova per l’unitĆ del governo.














