ECONOMIA – L’andamento dei mercati finanziari: risk on sui principali listini azionari.
I LISTINI DEI MERCATI AZIONARI
La scorsa è stata la quarta settimana consecutiva all’insegna del risk on sui principali listini azionari, con chiusure contrastate venerdì. In assoluto positive se si osservano le ultime quattro candele settimanali. Niente per ora sembra poter generare una inversione di questa tendenza, sebbene molti parlino di piena bolla speculativa in atto. Per ora la correlazione tra listini e dati macro è sempre la stessa, ovvero di fronte a dati positivi, il mercato azionario scende e viceversa. Siamo però in una fase in cui gli aggregati macro cominciano a rallentare in modo abbastanza evidente e anche i Pmi hanno mostrato un quadro misto, con il settore manifatturiero in contrazione superiore alle previsioni, mentre i servizi hanno tenuto. Sul fronte obbligazionario e in particolar modo, su quello dei titoli di Stato, i rendimenti dopo il crollo delle ultime settimane, hanno fatto registrare un pullback che però sembra esclusivamente correttivo. Dalle indicazioni della Fed, infatti, si evince che la Banca Centrale Usa rimarrà ferma sui tassi, optando addirittura per tassi più bassi nel prossimo futuro, a partire almeno dal secondo semestre 2024. In Europa i pmi hanno superato le stime invece, mostrando una contrazione minore nell’attività manifatturiera e anche in quella dei servizi, che hanno contribuito a spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di stato tedeschi.
LE VALUTE
Sul forex l’Euro ha continuato a macinare guadagni nei mercati, salendo verso il doppio massimo a 1.0965, che se violato potrebbe aprire la strada ai massimi precedenti fatti registrare tra aprile e maggio scorso a 1.1080 90. Non vi sono ancora divergenze ribassiste tali da far pensare a correzioni significative, ma ci avviciniamo comunque su livelli e aree molto interessanti dove di fatto si giocherà la vera partita. Il Cable vive una fase analoga, con target ambiziosi però, nel caso di violazione dell’area compresa tra 1.2620-30 e 1.2660-70. Per ora le correzioni sono apparse limitate e non sembrano poter fermare la tendenza attuale. UsdJpy che invece non molla, rimanendo abbondantemente sopra 149.00, per via di un delta tasso troppo svantaggioso per poter pensare ad una salita strutturale dello Jpy, in assenza di una decisione della BoJ di alzare i tassi o intervenire a sostegno della valuta. 150 area di resistenza cruciale mentre i supporti sono compresi tra 148.70 e 149.00. Interessante il rialzo del dollaro canadese che contro Usa ha recuperato uno 0.60%, con il UsdCad sotto quota 1.3700 e possibili obiettivi compresi tra 1.3540 e1.3500. Al rialzo solo sopra 1.3730 si potrebbe parlare di ritorno dell’uptrend. Interessanti i cross, a livello bilaterale, perché in un mercato perfettamente dollaro centrico come quello attuale rappresentano dei demoltiplicatori di volatilità, usati spesso per lavorare in due sensi.














