MONDO – Il governo guidato da Keir Starmer, salito al potere nel luglio 2024, ha segnato la fine di un lungo ciclo di 14 anni di leadership Conservatrice nel Regno Unito (fatta eccezione per la coalizione Cameron-Clegg). La vittoria del Labour, insieme all’esecutivo di Pedro SĆ”nchez in Spagna, ĆØ un’anomalia nel panorama europeo attuale, caratterizzato da una diffusa egemonia di Destra e, in molti casi, di Estrema Destra. Tuttavia, dopo soli sette mesi dalla vittoria elettorale, il governo Starmer ĆØ percepito come sempre più distante dalle aspettative progressiste. Nonostante una maggioranza parlamentare schiacciante, che teoricamente offrirebbe una solida base per un audace coraggio politico ā specialmente in un sistema come quello britannico dove i governi possono resistere ai cambi di leadership, come dimostrato dalla successione di cinque Primi Ministri tra il 2010 e il 2024 ā l’azione di Starmer si ĆØ finora incagliata in un cauto e pavido centrismo. Questo orientamento politico ĆØ ben lontano non solo da lidi socialisti e socialdemocratici, ma anche da un’agenda marcatamente progressista. Questa cautela solleva interrogativi sulla reale capacitĆ del Labour di rappresentare un’alternativa di sinistra decisa in Europa.
La trasformazione Labour nel Regno Unito
La debolezza percepita del governo Starmer si inquadra in una netta inversione di tendenza rispetto alla precedente leadership di Jeremy Corbyn. Sotto la guida di Corbyn, il Partito Laburista aveva vissuto un periodo di forte mobilitazione interna, arrivando a contare ben 550.000 membri e diventando il primo partito in Europa per numero di iscritti. Molti di questi nuovi affiliati erano giovani, attratti dalla visione di cambiamento radicale proposta da Corbyn e dai suoi alleati come John McDonnell, in contrapposizione diretta agli anni di austeritĆ e tagli alla spesa pubblica imposti dai Tories. La sconfitta elettorale del dicembre 2019, il peggior risultato per il Labour dal lontano 1935, ha però spianato la strada a Keir Starmer. Eletto nuovo leader nell’aprile 2020, Starmer ha battuto le rivali Rebecca Long-Bailey (vicina a Corbyn) e Lisa Nandy (attuale Ministra della Cultura, Media e Sport), inaugurando un percorso che ha progressivamente allontanato il partito dalle proposte di cambiamento più radicali, a favore di una strategia politica che appare, a sette mesi dalle elezioni, caratterizzata da repentine e frequenti inversioni politiche.














 
                                    





