SVIZZERA –Ā L’industria orologiera svizzera affronta un periodo complesso, segnato da un franco forte, una sensibilitĆ ai prezzi in aumento e, soprattutto, dai nuovi dazi statunitensi del 39% introdotti ad agosto. Tali dazi stanno causando un forte calo dei volumi di esportazione nel mercato USA, che nel 2024 era il principale (17% delle esportazioni totali, per un valore di 4,4 miliardi di franchi svizzeri). Nonostante la pressione, il settore ha dimostrato una certa resilienza: il valore delle esportazioni ĆØ diminuito solo dell’1,0% tra gennaio e agosto 2025, grazie anche a manovre di accumulo e riapprovvigionamento precedenti all’introduzione delle tariffe. Tuttavia, l’inevitabile aumento dei prezzi per i marchi svizzeri negli Stati Uniti ĆØ destinato a frenare la domanda futura, ponendo eccezionali sfide al settore.
L’Industria orologiera svizzera
Contrariamente alle aspettative digitali, lo shopping in negozio rimane il pilastro fondamentale per le vendite, superando gli acquisti online. I negozi multimarca godono di forte domanda e i produttori continuano a investire nelle loro boutique monomarca. Parallelamente a questo approccio di commercio al dettaglio tradizionale, emerge una significativa crescita del mercato dell’usato, un trend in gran parte trainato dalla Generazione Z. Lo studio Deloitte sugli orologi conferma che questa fascia demografica sta alimentando l’interesse per gli orologi usati, segnando una direzione chiara verso l’economia circolare anche nell’ambito del lusso. Questa duplice strategia ā investimento nel punto vendita fisico e capitalizzazione del mercato secondario ā si rivela cruciale per la sostenibilitĆ e la crescita futura dei marchi svizzeri in un panorama globale in rapida evoluzione.