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Mercati, dimenticatevi della scadenza commerciale del 1° agosto

MERCATI Mercati, dimenticatevi della scadenza commerciale del 1° agosto. A cura di Fabrizio Quirighetti di DECALIA. Fate attenzione alla valanga in arrivo di dati economici. Sembra infatti che la saga dei dazi di Trump stia finalmente volgendo al termine, con un altro importante “accordo” commerciale siglato ieri tra Stati Uniti e UE. Questo accordo (come si può ragionevolmente concludere un accordo commerciale completo e dettagliato in meno di un’ora, tra due partite di golf?) è molto simile al recente accordo tra Stati Uniti e Giappone, che prevede un dazio del 15% sulle esportazioni UE verso gli Stati Uniti (incluse le auto, ma escludendo i prodotti farmaceutici e mantenendo gli attuali dazi del 50% su acciaio e alluminio). In cambio di questo trattamento più “favorevole” (il dazio iniziale, che sarebbe entrato in vigore venerdì, era fissato al 30%), l’Unione Europea si è impegnata a importare 750 miliardi di dollari di energia, a investire 600 miliardi di dollari nell’economia statunitense e ad acquistare “grandi quantità” di equipaggiamento militare. Inoltre, l’UE si è anche impegnata ad aprire i suoi mercati ai prodotti statunitensi con dazi pari a 0% … per ringraziare Trump della sua gentilezza?

Mercati, il calendario commerciale

Nel frattempo, a Stoccolma sono attualmente in corso i negoziati tra Stati Uniti e Cina. A quanto pare, potrebbe esserci un’ulteriore proroga di 90 giorni (la scadenza era stata fissata al 12 agosto durante i negoziati di Ginevra a maggio), riducendo quindi l’urgenza del calendario commerciale di questa settimana. Pertanto, il mercato azionario continuerà sicuramente a celebrare oggi questi risultati meno negativi del previsto, soprattutto perché c’è una crescente fiducia da parte di Trump e degli investitori nel fatto che questa saga tariffaria – oltre a tutte le altre come la politica sull’immigrazione o l’OBBBA – non danneggerà l’economia statunitense/globale, non riaccenderà alcune indesiderate pressioni al rialzo sui prezzi né farà deragliare la traiettoria della politica monetaria. Purtroppo, temo che sia solo questione di tempo prima che alcuni degli effetti negativi di questi dazi inizino a manifestarsi nei dati, man mano che si esauriscono le scorte esistenti e con il conseguente adeguamento di consumatori e aziende o con la ricerca di soluzioni “sostenibili”. Secondo l’indice giornaliero dei prezzi al dettaglio dei principali rivenditori statunitensi (dati compilati da HBS Pricing Lab), i prezzi dei beni importati sono già aumentati di oltre il 3% dall’inizio dell’anno, mentre i prezzi dei beni nazionali nelle categorie interessate dai dazi sono aumentati di circa l’1% da marzo…

La Festa Nazionale Svizzera

In questo contesto, e grazie a una delle settimane più intense di sempre per quanto riguarda le notizie economiche, tutti gli elementi potrebbero già essere pronti per un grande (ma forse non così magnifico) spettacolo pirotecnico venerdì 1° agosto, in occasione della Festa Nazionale Svizzera. Considerando l’attuale compiacimento, le valutazioni elevate e la ristretta ampiezza del mercato, tutta una serie di potenziali scintille, sotto forma di pubblicazioni di dati economici piuttosto sorprendenti, potrebbero facilmente innescare la miccia, portando alla fine a una sana correzione a breve termine.

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