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Mercati: il calendario economico della settimana

MERCATI: IL CALENDARIO ECONOMICO

MERCATI Il calendario economico a cura di Fabrizio Quirighetti di DECALIA. La fine dell’anno ĆØ vicina, mancano circa 15 giorni di contrattazioni, alcuni report economici chiave e, cosa ancora più interessante, diverse riunioni delle principali banche centrali in vista di un 2025 incerto per quanto riguardaĀ le traiettorie precise dei tassi di riferimento. Questa settimana, tutti gli occhi saranno puntati sul report CPI statunitense di mercoledƬ. Tra gli altri punti principali ci saranno l’indice di ottimismo delle piccole imprese NFIB statunitense di martedƬ (dove ci aspettiamo un aumento significativo correlato alla vittoria di Trump, ben al di sopra delle aspettative del consenso) e la riunione di politica monetaria della BCE di martedƬ. A proposito di banche centrali, questa settimana laĀ RBAĀ (Australia) martedƬ, laĀ BoCĀ (Canada) mercoledƬ e laĀ BNSĀ (Svizzera) giovedƬ mattina fisseranno i tassi. Inoltre, lunedƬ si ĆØ avuto ilĀ CPI cineseĀ e venerdƬ si conoscerĆ  ilĀ sondaggio trimestrale Tankan in Giappone.

NEGLI STATI UNITI

A partire dagli Stati Uniti, il rapporto CPI di novembre di mercoledƬ, che sarĆ  l’ultimo prima dellaĀ riunione della Fed della prossima settimanaĀ (18 dicembre), sarĆ  fondamentale per gli investitori che valuteranno se Jay Powell e i suoi colleghi realizzeranno o meno un altro taglio di -25 punti base prima della fine dell’anno. I futures stanno attualmente valutando una probabilitĆ  dell’87% che ciò avvenga. Il consenso prevede che l’indice CPI headline e core avanzino sia dello +0,3% su base mensile, sia del +2,7% e del +3,3% su base annua rispettivamente (sostanzialmente invariati rispetto a ottobre), lasciando abbastanza margineĀ di manovra alla Fed per un taglio, a nostro avviso. ƈ interessante notare che l’indice di ottimismoĀ  Small Business NFIB potrebbe sorprendere al rialzo: mentre la previsione mediana indica un aumento marginale a 94,1 da 93,7, ci aspettiamo piuttosto che salga alle stelle se la storia passata ĆØ una guida per il futuro (si veda il grafico sottostante e l’impennata di questo indice quando Trump ha vinto le elezioni presidenziali statunitensi nel 2016).

LA POLITICA MONETARIA

Per quanto riguarda la politica monetaria, l’evento principale ĆØ laĀ decisione della BCE di giovedƬ, mentre aumentano le preoccupazioni per la crescita, mentre il bilancio francese e la sostenibilitĆ  del debito potrebbero essere messi a dura prova dall’attuale instabilitĆ  politica. Prevediamo un altro taglio di 25 punti base, ma la porta rimane (leggermente) aperta per un allentamento più aggressivo, dato che i futures quotano attualmente una probabilitĆ  del 10% di un taglio di 50 punti base. Crediamo solo cheĀ la BCE potrebbe preferire attendereĀ maggiore chiarezza sulle politiche di Trump, in particolareĀ per quanto riguardaĀ i tempi, l’entitĆ  e l’impatto delle tariffe statunitensi sulla crescita e l’inflazione nell’area dell’euro, nonchĆ© su come si evolve la situazione politica in Francia e Germania, prima di agire con più audacia/rapiditĆ . In altre parole, ĆØ sicuramente fondamentale per laĀ BCE mantenere un certo margine di manovra, una certa opzionalitĆ .

LE DECISIONI DELLE BANCHE CENTRALI

Altre decisioni delle banche centrali per la prossima settimana includono la RBA australiana martedƬ (previsto un mantenimento al 4,35%), la Banca del Canada mercoledƬ (previsto un taglio di -50bps al 3,25%) e la BNS svizzera giovedƬ (previsto un taglio di -25bps allo 0,75%). Per concludere con l’Asia, l’indice dei prezzi al consumo cinese ĆØ stato pubblicato lunedƬ mattina ed era al di sotto delle stime mediane su Bloomberg (+0,2% su base annua contro lo +0,4% atteso e lo +0,3% di ottobre): si tratta della lettura più bassa degli ultimi 5 mesi e con i prezzi alla produzione ancora in contrazione (-2,5% anno su anno), la Cina sta ancora affrontando e flirtando con una grave minaccia di deflazione. In Giappone, l’indagine trimestrale Tankan della BoJ per dicembre, prevista venerdƬ (ora di Tokyo) dovrebbe confermare un consolidamento delle condizioni aziendali presso grandi aziende attive nel settore manifatturiero o nei servizi, con livelli che rimangono vicini ai massimi storici. Il PIL giapponese ĆØ cresciuto dell’1,2% nell’ultimo trimestre (rispetto al +1,0% previsto), mantenendo cosƬ vive le aspettative del mercato per un aumento dei tassi di interesse la prossima settimana da parte della BOJ (19 dicembre). La decisione resta in ultima analisi difficile da prevedere, in quanto i mercati restano divisi sulla possibilitĆ  che la banca centrale effettui o meno un rialzo (probabilitĆ  del 32% stimata lunedƬ mattina). Noi optiamo per nessun taglio…Ā con un bel pizzico di incertezza.

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