MERCATI: OSCILLANDO DA UNA LIANA ALL’ALTRA
MERCATI – Spiega Fabrizio Quirighetti di DECALIA. La stragrande maggioranza (incluso il sottoscritto) si aspettava, o meglio temeva, una gara serrata. Trump ha vinto la Casa Bianca a mani basse, con una maggioranza più ampia del previsto al Senato e molto probabilmente anche alla Camera (vale a dire una vittoria per rigore). Allo stesso modo, pensavo che il Cagliari Calcio sarebbe stato spazzato via dal Milan questo fine settimana. E invece è riuscito nell’insperata impresa di prendere un punto prezioso (3-3) nella corsa contro la retrocessione con un magnifico terzo gol. C’è molto di cui rallegrarsi, quindi, ultimamente, visto che sono stati scongiurati gli scenari peggiori di una serratissima elezione presidenziale negli Stati Uniti, che avrebbe potuto portare potenzialmente a disordini, o un’altra sconfitta per il Cagliari Calcio che lo avrebbe spinto più vicino alla zona retrocessione.
SOLLIEVO SUI MERCATI AZIONARI
Sebbene sia stata eliminata una grande incertezza che ha portato a un segnale di sollievo sui mercati azionari, ci sarà molto tempo nelle prossime settimane, mesi e persino anni – parlando di politica statunitense – per valutare cosa tutto ciò significherà per l’economia e i mercati nel medio-lungo termine. Come per qualsiasi campionato sportivo o nella vita, si supera una partita, un’incertezza o un ostacolo – con più o meno successo – e di solito si passa rapidamente a quello successivo. In questo caso, guardando al futuro, potremmo chiederci quali saranno effettivamente i cambiamenti politici attuati dall’amministrazione Trump.
I MERCATI
I mercati presumono che sosterranno la crescita economica (estensione dei tagli fiscali in scadenza entro la fine dell’anno prossimo + un’ulteriore modesta espansione fiscale), creeranno alcune pressioni inflazionistiche (immigrazione e tariffe commerciali), non contribuiranno a ridurre il deficit di bilancio e quindi complicheranno l’allentamento della Fed (la maggior parte degli economisti ora ritiene che i tassi dei Fed Fund non scenderanno molto il prossimo anno, stabilizzandosi intorno al 3,5%-4%). Per non parlare degli impatti sul resto del mondo (probabilmente meno favorevoli in termini di crescita economica), della possibile interferenza di Trump nella politica monetaria della Fed, almeno a voce, o dei rischi di una guerra globale dei dazi commerciali. In altre parole, la gamma dei risultati rimane ampia e il mondo è probabilmente diventato più incerto con Trump alla Casa Bianca. Quindi, continuiamo a sperare nella migliore liana in arrivo, pur preparandoci ad afferrare quella peggiore.














