MERCATI, UN MIRACOLO DI NATALE?
MALTA – Mercati, un miracolo di Natale? A cura di Alessio Garzone, Gamma Capital Markets. Non tutto è perduto. Come in ogni buona storia natalizia, anche i mercati potrebbero riservare un colpo di scena prima della fine dell’anno. Dopo una settimana segnata da volatilità e sell-off, venerdì si è registrato un rimbalzo significativo, ma probabilmente si tratta di un classico “dead cat bounce” (il rimbalzo del gatto morto). I mercati, partiti in negativo a -1,7%, sono saliti fino a +1,8% per poi chiudere a metà strada a +0,88%. Questo movimento non è stato il riflesso di una reale inversione, bensì di un mercato che resta nervoso e concentrato su pochi titoli, creando dinamiche poco naturali e, in molti casi, poco salutari per la stabilità complessiva.
I DATI
L’aumento improvviso è stato alimentato anche dai dati macroeconomici pubblicati, che hanno portato un breve sollievo agli investitori. Il Personal Income è cresciuto dello 0,3%, in linea con le attese, segnalando stabilità nei redditi senza pressioni inflazionistici. Il Personal Spending è aumentato dello 0,4%, leggermente sotto il previsto 0,5%, suggerendo consumi più cauti. Il Core PCE Price Index (YoY) si è mantenuto stabile al 2,8%, sotto le attese, confermando una moderazione dell’inflazione. Il Core PCE Price Index (MoM) è salito dello 0,1%, meno dello 0,2% previsto, evidenziando un rallentamento delle dinamiche di prezzo. Questi dati suggeriscono una narrativa di inflazione più contenuta e consumi meno aggressivi, offrendo qualche margine di manovra a una Fed potenzialmente più accomodante. Tuttavia, l’attuale comportamento del mercato – con prese di profitto improvvise e rally guidati da pochi titoli – non rappresenta un atteggiamento naturale né salutare.
IN PROSPETTIVA
Il problema principale resta la concentrazione dei guadagni su un numero ristretto di titoli, che amplifica la volatilità e lascia gli indici globali vulnerabili a movimenti estremi. Questo non solo rende i mercati meno prevedibili, ma evidenzia la fragilità di un rally che dipende troppo da pochi driver. Da una prospettiva di lungo termine, la resilienza dell’economia statunitense, con un PIL rivisto al rialzo al 2,1% e un tasso di disoccupazione più basso al 4,3%, rimane un elemento di supporto. Tuttavia, fino a quando la partecipazione di mercato non si allargherà a un numero più ampio di titoli, ogni rimbalzo o rally sarà più rumoroso che significativo, rendendo necessario un approccio prudente per gli investitori.














