BOTSWANA – Dalle miniere del Botswana, la vera capitale mondiale dei diamanti, è emersa una scoperta destinata a riscrivere la storia della gioielleria: il Motswedi, un diamante grezzo da ben 2.488 carati, l’equivalente di circa mezzo chilo di meraviglia. Questo tesoro maestoso, rinvenuto nella prolifica miniera di Karowe di proprietà della canadese Lucara Diamond Corp., si è subito guadagnato il titolo di secondo diamante più grande mai scoperto sulla Terra, superato solo dal leggendario Cullinan del 1905. La miniera di Karowe, già nota per aver dato alla luce gemme da record come il Lesedi La Rona, consolida così la sua fama di giacimento d’eccezione. La scoperta del Motswedi sottolinea non solo l’incredibile ricchezza geologica del Botswana, la cui economia è fortemente legata all’estrazione di queste pietre preziose, ma anche la continua ricerca di gemme che superano ogni aspettativa in termini di dimensione e qualità.
Motswedi: il secondo diamante più grande del mondo emerge dalla terra dei record
Attualmente, il destino del Motswedi è nelle mani esperte della compagnia olandese HB Antwerp, specializzata nell’analisi e nella vendita di diamanti di oltre 10 carati estratti da Lucara. La gemma, e le tre altre eccezionali scoperte fatte nello stesso lotto, tra cui il terzo diamante più grande del mondo, sono sotto la lente d’ingrandimento per determinarne il valore preciso. Le prime stime per l’intero lotto di quattro gemme sfiorano i 100 milioni di dollari, un valore che attira l’attenzione di musei e collezionisti di fama mondiale, inclusi emiri e ricchi privati. La fase di analisi è cruciale: come spiegato da HB Antwerp, è necessario comprendere appieno il potenziale della pietra una volta tagliata e lucidata prima di stabilirne la cifra definitiva. Questa storica scoperta riaccende i riflettori non solo sull’industria diamantifera, ma anche sulle questioni etiche legate all’estrazione in Botswana, un Paese che bilancia l’immensa ricchezza con le sfide ambientali e sociali.