“Non aprite quella porta”, c’è motosega e motosega al Museo Onsernonese

Museo Onsernonese

LOCO – “Non aprite quella porta”, c’è motosega e motosega al Museo Onsernonese.

ESPOSIZIONE AL MUSEO ONSERNONESE

Nel 1966, grazie alla sensibilità e all’intraprendenza di alcuni promotori di fronte al pericolo della scomparsa delle antiche testimonianze della civiltà valligiana, iniziò l’attività del Museo Onsernonese. L’obiettivo era ed è tuttora la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, etnografico e culturale di questa regione. Il percorso espositivo si sviluppa all’interno di dieci sale che ripercorrono la storia dell’Onsernone, mettendo l’accento su aspetti particolarmente significativi del suo passato e su alcune specificità che la differenziano dalle altre vallate subalpine.

LE COLLEZIONI

La sede del museo si trova nel villaggio di Loco, direttamente sulla strada cantonale. I principali nuclei tematici delle collezioni del museo vanno dall’industria della paglia ai costumi tradizionali delle donne, dai casi dell’emigrazione al lavoro contadino e alla vita quotidiana, da espressioni artistiche – tra le più rilevanti sicuramente la collezione delle opere del pittore onsernonese per antonomasia Carlo Agostino Meletta (1800-1875), nonché quella dello scultore Ermenegildo Degiorgi Peverada (1866-1900) e altre ancora – all’arte sacra, per concludere con la presenza in Onsernone, per tutta la prima metà del Novecento, di importanti personalità del mondo culturale europeo. Quest’ultimo aspetto ha dato origine ad un’ampia ricerca sul tema “L’Arca d’Onsernone. Terra di rifugio e di ispirazione”.