EUROPA – La Commissione europea ha annunciato un giro di vite significativo sulle importazioni di acciaio, svelando una strategia mirata a sostenere l’industria siderurgica europea e a contrastare l’eccessiva sovra-capacitĆ produttiva mondiale, con un chiaro riferimento alla Cina. La misura principale ĆØ la drastica riduzione del volume d’acciaio che può entrare nell’UE a dazi zero, che passa da a milioni di tonnellate all’anno. Questa sforbiciata, pari a circa il rispetto ai volumi del , dimezza di fatto la quantitĆ di materiale siderurgico esente da tariffe. Una volta superata questa quota più bassa, scatterĆ un dazio del sull’acciaio in eccesso, un valore raddoppiato rispetto all’attuale aliquota del . Bruxelles ritiene che un dazio cosƬ elevato sia necessario per limitare e ridurre efficacemente le importazioni, evitando il rischio di inefficacia. Altra novitĆ fondamentale ĆØ l’obbligo per gli importatori di indicare chiaramente il luogo di fusione e colata dell’acciaio, una mossa studiata per prevenire scappatoie e aggiramenti dei dazi.
Nuove misure UE per l’acciaio
Queste nuove disposizioni non sono casuali, ma si inquadrano in un contesto di forte pressione sull’industria dell’UE, i cui problemi di competitivitĆ sono esacerbati da un’offerta globale che supera di oltre cinque volte il consumo annuo europeo. Le azioni intraprese dalla Commissione non sono solo difensive, ma rappresentano anche un punto di partenza strategico in vista dei negoziati con gli Stati Uniti sul settore siderurgico, che non ĆØ stato incluso nell’accordo sui dazi raggiunto a fine luglio. Le misure, pensate per essere pienamente operative entro giugno , sono viste come il “primo passo affinchĆ© la nostra industria riacquisti competitivitĆ ”. I proventi derivanti dai dazi non saranno destinati a sussidi per il settore, ma andranno ad alimentare le risorse proprie del bilancio UE. Pur non prevedendo un sistema di quote specifico per Paese (‘made in’), la Commissione si riserva la facoltĆ di stabilirlo in seguito, in base a verifiche e confronti bilaterali.