Otto artisti contemporanei del Maghreb espongono lo spirito dell’Africa

PARIGI (FRANCIA) – Otto artisti contemporanei del Maghreb.

L’ARTE DI OTTO ARTISTI DEL MAGHREB

Per gran parte del mondo oltre i suoi confini, la regione del Maghreb del Nord Africa rimane alquanto misteriosa. Una mostra privata a Parigi, Spectre Visibles, mira a rimediare a questo problema, esplorando l’impatto fisico e culturale del Maghreb sui suoi artisti. La regione nordoccidentale dell’Africa conosciuta come Maghreb è stata nel corso degli anni un porto di scalo per molti scrittori e artisti. I suoi confini geografici sono ampi e si estendono dalla costa rocciosa della Libia ai vasti orizzonti del Sahara Occidentale, mentre le sue comunità sono diverse. I greci descrivevano il Maghreb come la “terra dell’Atlante”, in riferimento alla maestosa catena montuosa che attraversa il Marocco, la Tunisia e l’Algeria.

A PARIGI

Nel 1981, il poeta algerino Habib Tengour scrisse “Surrealismo maghrebino”, un saggio in cui sosteneva che il surrealismo non ebbe origine in Francia, ma nella tradizione islamica molto più antica del sufismo, che era stata a lungo praticata nel Maghreb. Qui, in questa antica forma di culto mistico, si potevano trovare i precetti surrealisti di ‘folle amore’, ‘rivolta’ e ‘puro automatismo psichico’. Attualmente da Christie’s a Parigi è in mostra Specters Visibles, una mostra che esplora l’impatto fisico e culturale del Maghreb sugli artisti della regione e della sua diaspora. Curata dalla dottoressa Ridha Moumni, vicepresidente di Christie’s per il Medio Oriente e il Nord Africa, la mostra ripercorre il patrimonio artistico del Maghreb dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri. Includendo l’ascesa del Modernismo algerino negli anni ’50 e le astrazioni estreme della Scuola d’Arte di Casablanca negli anni ’60, presenta anche otto artisti contemporanei, descritti di seguito, che stanno reinventando il concetto di Maghreb per immaginare fantastiche possibilità per il suo futuro.