MONDO – Un caso senza precedenti scuote il Vaticano e il Congresso USA: l’elezione di Papa Leone XIV, primo pontefice nato negli Stati Uniti, ha sollevato interrogativi legali e fiscali legati alla sua cittadinanza americana. Secondo la normativa fiscale USA, ogni cittadino – anche se residente all’estero – è tenuto a dichiarare redditi e conti bancari, inclusi quelli gestiti per fini religiosi come l’Obolo di San Pietro.
La risposta politica è arrivata a luglio
Jeff Hurd, deputato al congresso statunitense, ha presentato l’Holy Sovereignty Protection Act (HR 4501), un disegno di legge che mira a esentare i papi americani dagli obblighi fiscali federali e a tutelarne la cittadinanza durante il mandato pontificio.
Papa Leone XIV dovrà assumere un commercialista?
La Santa Sede ha espresso le prime preoccupazioni: il rischio è che il Santo Padre debba rendicontare fondi destinati alla missione spirituale della Chiesa. Secondo fonti vicine alla Segreteria di Stato, si sarebbe persino valutata l’ipotesi di rinuncia alla cittadinanza americana. Un dilemma inedito: i predecessori di Leone XIV – Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio – non hanno mai affrontato simili obblighi nei rispettivi Paesi. Il percorso legislativo è appena iniziato: il testo del provvedimento non è ancora pubblico, ma il dibattito è acceso sia a Capitol Hill che Oltretevere. Se approvato, il Papa non sarà tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi negli USA durante il pontificato.