Sì dell’Assemblea Federale al materiale bellico in Ucraina

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BERNA – Sì dell’Assemblea Federale al materiale bellico in Ucraina.

LA COMMISSIONE DELL’ASSEMBLEA FEDERALE INTENDE AUTORIZZARE LE RIESPORTAZIONI DI MATERIALE BELLICO VERSO L’UCRAINA

La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha adottato con 14 voti contro 11 una mozione e un’iniziativa parlamentare commissionale relative alla riesportazione di materiale bellico. In caso di violazione del divieto internazionale dell’uso della forza, in particolare nel caso della guerra in Ucraina, dovrebbe essere possibile annullare le dichiarazioni di non riesportazione.

La mozione chiede la modifica dell’articolo 18 della legge federale sul materiale bellico affinché il Consiglio federale possa abrogare la dichiarazione di non riesportazione firmata dai Paesi che hanno acquistato materiale bellico svizzero nei casi in cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha dichiarato, in una risoluzione, di essere contrario al divieto dell’uso della forza previsto dal diritto internazionale. La dichiarazione di non riesportazione potrebbe anche essere revocata qualora l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ravvisi, a maggioranza dei due terzi, una violazione del divieto internazionale dell’uso della forza. Il Consiglio federale potrebbe mantenere il divieto di riesportazione se l’abrogazione pregiudica un interesse prevalente di politica estera della Svizzera.

PER LA SICUREZZA EUROPEA

La maggioranza del comitato ritiene che la Svizzera debba dare il suo contributo alla sicurezza europea, il che significa fornire maggiori aiuti all’Ucraina. È inoltre del parere che le modifiche proposte rispettino il diritto della neutralità in quanto non consentiranno l’esportazione diretta di materiale bellico in zone di conflitto, ma riguarderanno esclusivamente le dichiarazioni di non riesportazione firmate dai paesi acquirenti di materiale bellico svizzero. Una minoranza teme che la riesportazione di materiale bellico svizzero in Ucraina possa costituire un problema per la neutralità, in particolare per quanto riguarda il principio della parità di trattamento previsto dal diritto di neutralità.