AZIENDE – SpaceX è in trattative per vendere azioni interne e raccogliere nuovi fondi, puntando a una valutazione monstre di 400 miliardi di dollari. Elon Musk, come al solito, non si accontenta: tra razzi, satelliti e tweet provocatori, sembra deciso a colonizzare anche il mercato finanziario. Ma mentre i dipendenti vendono quote e gli investitori si accalcano, qualcuno si chiede: è ancora visione o solo vanità orbitale?
Dietro le quinte del maxi-deal: chi finanzia davvero SpaceX?
SpaceX sta negoziando una nuova vendita di azioni interne che potrebbe portare la valutazione dell’azienda a 400 miliardi di dollari, un balzo rispetto ai 350 miliardi registrati nel buyback di dicembre (fonte, Bloomberg). Il round non è solo una mossa per dare liquidità agli insider, ma anche un modo per rafforzare la posizione finanziaria dell’azienda, che ha già raccolto 11,9 miliardi di dollari in 30 round di finanziamento da oltre 220 investitori, tra cui Bank of America e Intesa Sanpaolo. E mentre Musk continua a giocare a Risiko con le sue quote, il CFO Bret Johnsen viene definito da alcuni analisti come il vero “miracle worker” dietro le acrobazie finanziarie di SpaceX.

Il regista finanziario dietro SpaceX: Bret Johnsen
Bret Johnsen è il Chief Financial Officer (CFO) di SpaceX dal 2011. Oltre a gestire la strategia finanziaria dell’azienda, è anche presidente del gruppo Strategic Acquisitions. Con oltre 20 anni di esperienza in aziende tecnologiche quotate in borsa, ha ricoperto ruoli chiave in Broadcom e Mindspeed Technologies prima di approdare alla corte di Musk.














