USA – Prima di diventare il 45° presidente degli Stati Uniti e un noto immobiliarista, Donald Trump ha dimostrato un talento eccezionale in un campo completamente diverso: lo sport. Negli anni della sua gioventù, fu un abile giocatore di baseball, tanto da attirare l’attenzione di scout professionisti della Major League. Questo passato atletico, spesso trascurato nelle narrazioni sulla sua vita, rivela un lato competitivo e determinato che ha senza dubbio plasmato il suo carattere. La sua esperienza sul campo non solo gli ha insegnato la disciplina e il lavoro di squadra, ma anche la grinta necessaria per perseguire obiettivi ambiziosi, qualità che in seguito ha applicato con successo nel mondo degli affari e della politica.
Da promessa del baseball a magnate immobiliare
La domanda su cosa sarebbe successo se Donald Trump avesse intrapreso la carriera nel baseball è affascinante. Immaginare un futuro in cui il giovane Trump avrebbe calcato i diamanti della Major League al posto dei cantieri di Manhattan apre uno scenario alternativo intrigante. Forse, la sua fame di vittoria e il suo carisma avrebbero fatto di lui una stella dello sport, trasformandolo in un’icona amata dal pubblico e cambiando per sempre il corso della sua vita. Questa scelta, tuttavia, non è mai stata fatta: Trump ha preferito puntare sul mondo degli affari, costruendo un impero che lo ha reso uno dei personaggi più influenti del nostro tempo. Chissà se, a volte, ripensa a quel bivio, a un mondo parallelo fatto di battute vincenti e fuoricampo, anziché di contratti e elezioni presidenziali.