ARTE – Surrealismo: tutto quello che c’è da sapere sugli artisti rinnegati.
IL SURREALISMO
Mentre il movimento d’avanguardia compie 100 anni quest’anno, scopri gli artisti più importanti, da Dalí e Magritte a Man Ray e Carrington, le cui audaci visioni continuano a stuzzicare il mondo dell’arte. Estremamente influente sulla storia dell’arte e sulla cultura in generale, il surrealismo affonda le sue radici nella prima guerra mondiale. Disillusi dalla diffusa carneficina e distruzione causata dalla guerra, gli artisti europei cercarono qualcosa di completamente nuovo. La vita non aveva più senso e, di conseguenza, l’arte divenne lo spazio all’interno del quale esplorare le sue contraddizioni e sfidare le basi delle realtà presunte. Fondato a Parigi negli anni ’20, il surrealismo ha sconvolto il modo in cui le persone percepivano l’arte e il mondo che li circondava. Il leader del movimento, il poeta e critico francese André Breton, scrisse nel suo Manifeste du surréalisme del 1924 che lo scopo del surrealismo era “risolvere le condizioni precedentemente contraddittorie di sogno e realtà in una realtà assoluta, una super-realtà“.
L’ARTE TRA I GENERI
Pochi avrebbero potuto prevedere che quello che una volta era un oscuro contromovimento avrebbe potuto fiorire in un’estetica e un approccio alla vita eterni. Il surrealismo ha liberato le possibilità creative dell’arte, offuscando i confini tra generi, soggetti, media e geografie. È importante scoprire alcune delle sue influenze, collaboratori e pietre miliari più salienti. Mentre il surrealismo rispondeva alle atrocità della guerra nel periodo successivo, i dadaisti producevano arte al suo apice catastrofico. Il movimento iniziò a Zurigo, in Svizzera, nel 1916, e si espanse a Parigi e oltre negli anni ’20. Opponendosi al nazionalismo, al colonialismo e al conformismo della vita borghese, Dada mirava a distruggere tutte le forme d’arte e le gerarchie tradizionali. La dipendenza del movimento radicale dall’assurdità, dall’umorismo e dalla satira ha scosso il mondo dell’arte, così come i suoi controversi media. Oltre al collage, al fotomontaggio e alla performance, oggetti di uso quotidiano – nessuno più famoso della fontana per orinatoio “readymade” di Marcel Duchamp (1917) – ridefinirono i costrutti di ciò che l’arte potrebbe essere.














