Svizzera e Francia unite per lottare contro la migrazione irregolare

gendarmerie

BERNA – Svizzera e Francia unite per lottare contro la migrazione irregolare.

CONTRO LA MIGRAZIONE IRREGOLARE IN SVIZZERA

La Svizzera e la Francia rafforzano la loro cooperazione nella lotta contro la migrazione irregolare. Il 27 ottobre a Thônex, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e il ministro francese dell’Interno Gérald Darmanin hanno concordato un corrispondente piano d’azione. La Francia, dopo l’Austria e la Germania nel 2022, è il terzo Paese limitrofo con il quale la Svizzera ha concluso un accordo di questo tipo. Negli ultimi mesi i flussi migratori, in particolare lungo la rotta dei Balcani e quella del Mediterraneo centrale, e le migrazioni secondarie all’interno dello spazio Schengen hanno subito un salto esponenziale. Già oggi la Svizzera e la Francia cooperano strettamente nell’area di confine per lottare efficacemente contro la migrazione secondaria e il traffico di migranti ad essa connesso. Il piano d’azione rafforza ulteriormente la cooperazione a livello bilaterale, ma anche europeo e con Stati terzi.

RAFFORZARE LA COOPERAZIONE

Solo unendo le loro forze i Paesi europei riusciranno ad affrontare le sfide legate alla migrazione. A ribadirlo è stata la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider in occasione della presentazione del piano d’azione con il ministro francese dell’Interno Gérald Darmanin. Tale piano è stato ideato per lottare contro i passatori e le persone che non hanno diritto all’asilo. Esso contribuisce inoltre ad assicurare la necessaria protezione alle persone che ne hanno effettivamente bisogno, ha affermato il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Le misure di polizia di frontiera concordate nel quadro del piano d’azione comprendono, tra le altre cose, ricerche e interventi transfrontalieri per contrastare il traffico di migranti. Nel quadro del traffico ferroviario transfrontaliero sono inoltre previsti pattugliamenti comuni. Per la parte svizzera questi compiti spetteranno alle autorità cantonali e all’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. La comunicazione sarà rafforzata anche con l’impiego di ufficiali di collegamento.