EUROPA – Il Mercato Unico Europeo rappresenta la vera spina dorsale dell’economia del continente, fondandosi sulle quattro libertà di movimento: persone, merci, servizi e capitali. Nato formalmente nel 1993, questo progetto ambizioso mira a trasformare un insieme di stati in un’unica potenza economica, con una dimensione comparabile a quella degli Stati Uniti. Nel settore delle telecomunicazioni, tuttavia, la piena realizzazione di questo mercato è ancora lontana, con la frammentazione nazionale che ostacola l’innovazione e la crescita su vasta scala. L’imminente proposta del Digital Networks Act è attesa con speranza, poiché potrebbe essere il catalizzatore di una vera rivoluzione nel comparto, cruciale per l’intera economia digitale europea. Mantenere l’attuale status quo, come paventato da alcune indiscrezioni, significherebbe rinunciare alla possibilità di creare campioni europei capaci di competere con i giganti globali e di sostenere gli ingenti investimenti necessari per lo sviluppo delle reti 5G e fibra ottica di prossima generazione. La concorrenza sui mercati nazionali isolati non è sufficiente; serve una visione continentale che incentivi l’apertura e la vera libera concorrenza transfrontaliera, come sancito dall’articolo 3A del Trattato di Maastricht, che promuove un’economia di mercato aperta. L’Europa non può permettersi di arretrare: il futuro digitale e la sovranità tecnologica passano necessariamente da una profonda integrazione del mercato telco.
Un vero Mercato Unico delle telecomunicazioni in Europa
L’attuale panorama, caratterizzato da troppi operatori nazionali che competono in mercati ristretti, non genera i margini e le economie di scala necessarie per mobilitare gli enormi capitali richiesti per l’infrastruttura di rete essenziale (come il roll-out della fibra e del 5G avanzato). La sfida è duplice: garantire l’apertura dei mercati e al contempo assicurare che la concorrenza operi su scala continentale. Se il Digital Networks Act di dicembre non introdurrà misure coraggiose per incentivare la convergenza e la creazione di un contesto regolatorio più uniforme, l’Europa continuerà a rimanere indietro rispetto ad altre potenze economiche. È fondamentale superare le logiche nazionali e abbracciare un approccio che favorisca gli investimenti a lungo termine e la riduzione della frammentazione regolatoria. Solo con un mercato unico delle telco pienamente operativo si potrà garantire l’accesso universale a servizi digitali avanzati e sostenere la crescita di tutti i settori, realizzando appieno l’ideale di un’economia fondata sulla libera concorrenza e sull’integrazione strategica.