ZURIGO – Credit Suisse: rimane il nome, tagli importanti sui dipendenti anche di UBS.
RIMANE IL NOME CREDIT SUISSE DOPO L’ACQUISTO DI UBS
UBS e Credit Suisse vuol dire una banca con attivi in gestione per un totale di 5000 miliardi di dollari. Ma i noti immediati da sciogliere sono due. Le risorse umane e il nome del nuovo istituto. Punto primo. Il nuovo Chief Executive Officer di Sergio Ermotti ha preparato i collaboratori dell’istituto che sta per essere rilevato, a decisioni difficili. “Come con qualsiasi fusione di questa portata, ci saranno vantaggi significativi. Ma ci saranno anche cambiamenti e decisioni difficili“. Ha scritto Ermotti in una dichiarazione interna ai dipendenti di Credit Suisse rilasciata all’agenzia stamap Reuters giovedƬ. Gli esperti del settore prevedono che la fusione che attualmente ha più di 120mila dipendenti, potrebbe costare migliaia di posti di lavoro date le significative sovrapposizioni.
IL NOME RIMANE?
Punto due. Il marchio Credit Suisse rimarrĆ per il prossimo futuro, poichĆ© ben radicato in Svizzera. Questa l’intenzione espressa nel corso dellāassemblea il vicepresidente di UBS Lukas GƤhwiler, aggiungendo che le componenti della banca verranno esaminate attentamente ānellāinteresse di tuttiā. L’operazione commerciale comporta effettivamente rischi considerevoli, ma anche grandi opportunitĆ . Questa transazione ĆØ la prima fusione di due banche di importanza sistemica globale: la sua esecuzione ĆØ tutt’altro che semplice e comporta enormi rischi. Lāintegrazione di Credit Suisse in UBS non solo richiederĆ da tre a quattro anni per essere completata ma sarĆ anche estremamente rischiosa. Sulla concorrenza inveceĀ il nuovo gruppo non dovrebbe incontrare problemi. Va ricordato che la Svizzera conta circa 250 banche e la Raiffeisen, la banca austriaca, con quasi il doppio delle filiali del nuovo aggregato.