EUROPA – Nonostante la crescente resilienza del sistema bancario europeo negli ultimi dieci anni, l’Unione Bancaria (BU) rimane profondamente frammentata e incompleta. Una nuova ricerca di AFME Finance for Europe, intitolata āBanking Union: measuring progress and identifying implementation gapsā, smonta la convinzione che per il completamento manchi “semplicemente” il Sistema Europeo di Garanzia dei Depositi (EDIS). Lo studio evidenzia, infatti, ostacoli rilevanti legati principalmente alle discrezionalitĆ concesse agli Stati membri e a un eccessivo conservatorismo normativo. Questa tendenza all’armonizzazione basata su standard nazionali più stringenti e la complessitĆ del quadro regolamentare UE rispetto agli standard internazionali, riducono drasticamente la competitivitĆ delle banche dell’UE.
Lo studio “Finance for Europe” rivela i freni alla competitivitĆ del settore bancario UE, oltre il solo EDIS
Il completamento dell’Unione Bancaria ĆØ un imperativo per colmare il divario di competitivitĆ europeo, come sottolineato anche dalla relazione Draghi. La persistente frammentazione finanziaria interna all’UE ĆØ quantificata dall’FMI come una “tariffa interna” del 100% sui servizi finanziari, un handicap autoimposto che danneggia l’economia del blocco. Un’area bancaria pienamente operativa, capace di consentire operazioni transfrontaliere più efficienti, ĆØ essenziale non solo per rafforzare la resilienza, ma anche per finanziare la transizione verde e sostenere attivamente i mercati dei capitali. Per superare queste criticitĆ , AFME esorta i policy maker a concentrarsi sulle lacune di attuazione che vanno oltre la sola introduzione dell’EDIS.














 
                                    





