WASHINGTONĀ (USA) – USA: l’inflazione rallenta, cala la produzione manifatturiera.
L’INFLAZIONE IN USA
L’inflazione rallenta negli Stati Uniti e registra nel mese di marzo un +4,2% dal 5,1%. I prezzi al consumo in marzo sono saliti del 4,2% su base annua, in febbraio i prezzi al consumo erano saliti del 5,1%. Arriva intanto anche l’indice dei prezzi in Russia: la Banca Centrale prevede un incremento del tasso d’inflazione dall’attuale 4 fino al 6,5% nel corso del 2023. Ora i mercati sperano davvero che la Federal Reserve possa rallentare, con una mini stretta a maggio prima di fare una pausa. Lāinflazione negli Stati Uniti ĆØ infatti aumentata meno del previsto, si tratta del livello minimo dal maggio 2021. Meglio del previsto anche su base mensile: lāincremento ĆØ stato dello 0,1% a fronte del +0,2% stimato dal mercato. A rovinate la festa resta però la componente di fondo, quella cioĆØ depurata dei prezzi dei beni alimentari ed energetici.
E I TASSI?
Il dato di marzo era molto atteso dagli investitori, che stanno cercando immaginare le prossime mosse della Federal Reserve sulla base del quadro macro: secondo i dati raccolti dal Cme Group, la tesi più diffusa resta quella di un altro aumento dello 0,25% prima di uno stop. Anche se la convinzione si riduce leggermente. Nello specifico, gli analisti quotano ora al 34,8% lāeventualitĆ di tassi invariati nella prossima riunione del 3 maggio mentre un aumento di altri 25 punti base viene considerato probabile al 65,2%. Prima delle rilevazioni del Bureau of labor Statistics americano, lo stesso scenario era dato al 73,2%.
SULLE MANIFATTURE AMERICANE
Continua il calo della produttivitĆ del lavoro nelle industrie manifatturiere, con giĆ nel 2022, con diminuzioni in sessantasei delle ottantasei industrie manifatturiere. Delle cinquantun industrie della produzione di beni durevoli, trentasette hanno produttivitĆ in diminuzione, guidate da un calo dell’11,7% nell’industria automobilistica. Anche sui beni non durevoli si ĆØ registrato un calo diffuso con la produttivitĆ bloccata in ventinove su trentacinque industrie, Il dato peggiore ĆØ quello nel settore dell’abbigliamento. ProduttivitĆ diminuita anche in tre delle cinque industrie minerarie.














