EUROPA –Ā Raggiunta l’intesa politica tra Parlamento Europeo e Consiglio UE sul cruciale Programma Europeo per l’Industria della Difesa, un passo decisivo verso una maggiore autonomia strategica del blocco. L’accordo, siglato all’ultimo trilogo dopo intense negoziazioni, formalizza un investimento di 1,5 miliardi di euro per il prossimo biennio, in linea con la proposta iniziale della Commissione. L’obiettivo primario ĆØ incentivare la cooperazione a lungo termine tra gli Stati membri in materia di armamenti e istituire un meccanismo di sicurezza dell’approvvigionamento a livello UE, superando la logica delle emergenze. Il programma mira a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea attraverso appalti congiunti e investimenti coordinati. Una quota di 300 milioni di euro sarĆ destinata specificamente al sostegno dell’Ucraina, favorendo l’integrazione della sua industria della difesa. Nonostante l’accordo, il gruppo S&D ha sollevato critiche per la “riluttanza” del Consiglio ad aumentare la dotazione finanziaria complessiva, ritenuta insufficiente rispetto alle ambizioni di unāautentica difesa comune e all’urgenza del contesto geopolitico. L’approvazione formale definitiva ĆØ attesa nelle prossime settimane, consolidando come primo embrione di una politica industriale della difesa strutturata.
Il programma europeo per l’Industria della Difesa
Il piano stabilisce regole chiare per orientare la spesa militare verso l’industria interna, con l’introduzione della “preferenza europea” e di requisiti stringenti sull’origine dei componenti. In particolare, ĆØ stato stabilito che il costo dei componenti provenienti da Paesi extra-UE non possa superare il 35 per cento del costo stimato del prodotto finale, bilanciando il principio del ‘Buy European’ con la necessitĆ di cooperare con partner strategici. Per accedere ai finanziamenti, i “Progetti Europei di Difesa di Interesse Comune” dovranno coinvolgere almeno quattro Stati membri, promuovendo sinergie industriali transnazionali. Questa mossa legislativa, accolta con favore dalla Commissione come un investimento nella “prontezza” e, di conseguenza, nella “pace” secondo la Presidente von der Leyen, ĆØ vista da correlatori come l’eurodeputato Glucksmann come un traguardo su tre fronti: investimenti comuni, appalti condivisi e la piena integrazione con l’industria ucraina. L’accordo, oltre a innalzare la capacitĆ produttiva europea per rispondere al complesso scenario di sicurezza, fornisce il quadro giuridico essenziale per la futura tabella di marcia della Difesa UE.














