GLAND – Economia: banche centrali ed elezioni.
di IPEK OZKADERSKAYA – SWISSQUOTE
BANCHE CENTRALI ED ELEZIONI
I rischi politici francesi restano in prima pagina e molti investitori sono riluttanti a tornare sugli indici azionari francesi ed europei in vista delle imminenti elezioni legislative perchĆ© temono che una vittoria del Rassemblement National di Marine Le Pen possa incidere ulteriormente sulle valutazioni. Ma le valutazioni delle azioni europee rimangono interessanti in quanto sono molto più economiche rispetto a quelle statunitensi, e alcuni investitori fanno un parallelo tra Francia e Italia ā che ha visto i suoi asset colpiti dallāascesa al potere di Meloni dopo le dimissioni di Draghi, sottolineando che, infine, la Meloni ĆØ riuscita a tenere sotto controllo gli investitori e lāItalia ha finito per non risentirne.
IN RIALZO IL GREGGIO
Il petrolio greggio ha consolidato i guadagni sopra gli 80 dollari al barile e rimane supportato da vibrazioni di tendenza positive da quando ĆØ entrato nella zona di consolidamento mediamente rialzista dopo aver superato l’importante resistenza di Fibonacci del 38,2% nel rally di aprile-giugno. Le tensioni geopolitiche, la scarsa offerta dellāOPEC, la crescente domanda estiva e la propensione alla reflazione sono tra i fattori che sostengono il rally, mentre unāelevata produzione statunitense e non OPEC e una potenziale debolezza degli afflussi di reflazione rappresentano i principali rischi per lāeffettiva formazione positiva. Il prossimo supporto cruciale si trova a 82 punti base, il principale ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, che segnerĆ la fine dell’ultima spinta positiva o confermerĆ la forza del rally. Credo che ci siano più possibilitĆ di vedere realizzarsi il primo scenario piuttosto che il secondo.
UN GIORNO DECISIONALE!
La giornata porterĆ tre importanti annunci politici oltre a quelli della Cina. La Cina ha mantenuto oggi i suoi tassi invariati ai minimi storici, come previsto, e la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha segnalato un nuovo kit di strumenti che potrebbe consentire alla banca centrale cinese di iniziare ad acquistare titoli di stato ā che rappresenterebbero un nuovo modo di iniettare liquiditĆ nel Paese. Purtroppo, però, lāindice cinese CSI continua a navigare a vista poichĆ© la PBoC si ĆØ astenuta dal tagliare i tassi questa settimana e lāindice Hang Seng ha restituito parte dei forti guadagni di ieri. La Norges Bank, la Banca nazionale svizzera (BNS) e la Banca dāInghilterra (BoE) annunceranno oggi i loro ultimi verdetti politici.
Le aspettative della BNS differiscono da sondaggio a sondaggio. Il consenso di un sondaggio di Bloomberg suggerisce che oggi i tassi in Svizzera non subiranno alcun cambiamento, mentre un sondaggio di Reuters suggerisce un taglio di 25 punti base all’1,25% dopo il taglio di 25 punti base della Banca Centrale Europea (BCE) all’inizio di questo mese. Questa settimana l’USD/CHF ha superato il principale supporto di Fibonacci ed ĆØ scivolato nella zona di consolidamento ribassista. Lāeuro-franco ĆØ sceso ai livelli più bassi da febbraio ā caduta ĆØ amplificata dal nervosismo politico francese. Un potenziale taglio dei tassi da parte della BNS potrebbe alla fine rallentare e fermare lāapprezzamento del franco ā soprattutto nei confronti del biglietto verde ā e riportare lāUSD/CHF su un percorso rialzista e penso che un taglio di 25 punti base avrebbe senso dato che la BNS ha un margine sul fronte dellāinflazione per fare questa mossa e sostenere lāeconomia.
Per la BoE le cose sono più complicate. La pubblicazione di ieri dellāindice dei prezzi al consumo ha mostrato che lāinflazione complessiva nel Regno Unito ĆØ scesa allāobiettivo politico del 2% della BoE e il Regno Unito ha finito per essere ā contro ogni previsione in questo periodo lāanno scorso ā la prima nazione tra paesi comparabili a raggiungere questo risultato. Eppure due cose preoccupano le colombe della BoE e rallentano le aspettative di taglio dei tassi. In primo luogo, lāinflazione dei servizi rimane elevata ā forse troppo alta, prossima al 6%, per consentire alla BoE di tagliare i tassi con tranquillitĆ , dato che i servizi rappresentano circa lā80% dellāeconomia britannica. In secondo luogo, i prezzi al consumo potrebbero risalire rapidamente se il mercato del gas naturale si restringesse mentre i commercianti si affrettano a ricostituire le scorte prima dellāinverno. Pertanto, se la BoE non annuncia un taglio dei tassi oggi, non ĆØ perchĆ© non voglia intromettersi negli affari politici del paese con le imminenti elezioni generali, ma ĆØ soprattutto perchĆ© i fattori inflazionistici sottostanti non sono ancora abbastanza convincenti per permettergli di farlo.