MAGGIORE INCERTEZZA? PRIVILEGIARE FLESSIBILITÀ E OPZIONALITÀ
ECONOMIA – Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, pur evidenziando un forte rimbalzo nelle buste paga non agricole (+227k a novembre, al di sopra del consenso di +200k) e revisioni al rialzo per i due mesi precedenti (+56k in totale), ha anche rivelato alcune debolezze di fondo. Il mercato del lavoro statunitense non è ancora completamente stabilizzato o in uno stato di equilibrio. Ad esempio, il tasso di disoccupazione è salito al 4,2% a novembre, rispetto al 4,1% di ottobre. Sebbene ancora al di sotto della proiezione di fine anno della Fed (4,4%), il tasso sta di nuovo aumentando, avvicinandosi al picco del 4,3% registrato durante l’estate. Pertanto, i numeri di novembre possono essere in parte visti come una prospettiva di ripresa, piuttosto che come un segnale di creazione di nuovi posti di lavoro, dato che circa 70k individui sono tornati al lavoro dopo le assenze temporanee di ottobre dovute a uragani o scioperi.
I CONSUMATORI
Spiega Fabrizio Quirighetti di Decalia: “Inoltre, il sentiment dei consumatori, come emerge nel Conference Board Survey, suggerisce che il tasso di disoccupazione potrebbe continuare a salire. Il divario tra coloro che segnalano che ‘i posti di lavoro sono abbondanti’ e coloro che affermano che ‘i posti di lavoro sono difficili da trovare&’ si sta riducendo. Sebbene la situazione attuale rimanga sana, con un tasso di disoccupazione storicamente basso e più di un terzo dei consumatori che affermano che ‘i posti di lavoro sono abbondanti’ contro meno del 15% che afferma che ‘i posti di lavoro sono difficili da trovare’, la tendenza sembra deteriorarsi”.














