di GIACOMO CALEF, Country manager di NS Partners.
Mercati azionari: la settimana economica tra Europa e Stati Uniti.
LA SOVRAPERFORMANCE DELLāEUROZONA SUGLI STATI UNITI
In passato, i mercati azionari statunitensi hanno sovraperformato su quelli dellāEurozona. Nel 2023, lo S&P 500 ĆØ cresciuto dellā8,77% su base annua, mentre lāEuro Stoxx 50 ĆØ allā11,64%. I mercati europei, con molte aziende esportatrici, hanno beneficiato dalla riapertura della Cina dopo la politica zero-Covid. In particolare, gli indici europei sono molto esposti al lusso, mentre quelli statunitensi sono composti principalmente da titoli del tech. Grazie ai consumi cinesi le aziende del lusso hanno generato utili sopra le aspettative. Inoltre, anche se dovesse esserci una recessione in certi Paesi, questa non causerĆ gravi perdite al settore, che ha una domanda relativamente inelastica. Unāaltra motivazione per la sovraperformance europea ĆØ la stabilitĆ del sistema bancario.
NEGLI STATI UNITI
Negli Stati Uniti, la politica monetaria restrittiva e il conseguente crollo di Silicon Valley Bank hanno causato una crisi delle banche regionali. Dāaltro canto, nonostante le problematiche legate a Credit Suisse, le banche europee sono a unĀ 3,91%Ā dallāinizio dellāanno, mentre il KBW Bank Index, che segue la performance delle banche USA, ĆØ al -24,49%. Inoltre, i mercati azionari statunitensi sono caratterizzati dai titoli growth, mentre quelli europei da titoli value. La valutazione delle aziende growthĀ ĆØ basata su una crescita ipotetica relativamente distante. Con i tassi dāinteresse elevati, i flussi di cassa futuri vengono scontati maggiormente, diminuendo le valutazioni. Per concludere,Ā la probabilitĆ di recessione ĆØ più significativa negli Stati Uniti che in Europa.
IN EUROPA
La Banca Centrale Europea ha migliorato le previsioni di crescita rispetto a inizio anno, dato che lāEurozona ĆØ riuscita ad evitare una recessione causata dai prezzi energetici. Lāinsieme di questi fattori ha permesso ai mercati azionari dellāEurozona di sovraperformare su quelli americani. I dati sulla disoccupazione americana indicano un aumento dei posti di lavoro vacanti, suggerendo che la Federal Reserve non sia ancora riuscita a frenare lāeconomia. Nonostante ciò, vari ufficiali della Fed hanno rinforzato la possibilitĆ di uno stop dei rialzi a giugno. Lāinflazione core dellāEurozona, invece, ĆØ scesa dal 5,5% al 5,3% rispetto al mese scorso, rimanendo ancora troppo elevata. Se gli Stati Uniti dovessero fermare i rialzi dei tassi dāinteresse e la Banca Centrale Europea dovesse continuare la sua politica monetaria restrittiva, le aziende americane ne beneficerebbero, potenzialmente invertendo il trend.