EUROPA – Domenica 18 maggio, il Portogallo si trova di fronte a un momento cruciale, con elezioni anticipate che determineranno la formazione del nuovo governo. Questa tornata elettorale, la terza dal 2022, testimonia un periodo di intensa instabilitĆ politica per il paese, membro dell’Unione Europea dal 1986. La crisi ĆØ scaturita dalla mancata fiducia nel governo del conservatore Luis Montenegro, ponendo fine a un breve mandato e aprendo la strada a un nuovo capitolo politico. L’attenzione ĆØ concentrata sul rinnovo dell’Assemblea della Repubblica, il parlamento monocamerale portoghese composto da 230 seggi. Per formare un governo stabile ĆØ necessaria una maggioranza di almeno 116 seggi, un obiettivo che si prospetta difficile da raggiungere per qualsiasi partito.
Elezioni in Portogallo
I sondaggi attuali indicano che l’Alleanza Democratica (AD), la coalizione di centro-destra guidata da Montenegro e composta dal Partito Social Democratico, dal Partito Popolare e dal Partito Popolare Monarchico, ĆØ in testa con il 31,9% delle preferenze. A seguire, il Partito Socialista (PS) si attesta al 25,2%, mentre il partito di destra Chega si posiziona al 19,1%. Nonostante la possibile vittoria di AD, le proiezioni suggeriscono che Montenegro dovrĆ cercare alleanze post-elettorali per formare un governo di maggioranza. Il sistema elettorale portoghese, basato sulla rappresentanza proporzionale, richiede che un partito ottenga almeno il 42% dei voti per assicurarsi la maggioranza parlamentare, una soglia che nessuno dei principali partiti sembra in grado di raggiungere. Questo scenario alimenta il timore di una rinnovata fase di ingovernabilitĆ , simile alla situazione che ha portato allo scioglimento del Parlamento.