EUROPA – A un anno e mezzo dal ritorno di Donald Tusk alla guida del governo, la Polonia si appresta a un appuntamento elettorale cruciale: l’elezione del successore di Andrzej Duda alla presidenza. Domenica 18 maggio, i cittadini saranno chiamati a scegliere tra figure politiche che rappresentano visioni profondamente diverse per il futuro del paese. Il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, europeista e sostenuto dalla Coalizione Civica del primo ministro, si contrappone a Karol Nawrocki, storico e ammiratore di Trump, appoggiato dai nazionalisti di Diritto e Giustizia. A complicare il quadro, la presenza di Slawomir Mentzen, imprenditore multimilionario ed esponente del partito di estrema destra Confederazione, che si configura come un pericoloso outsider.
Elezioni in Polonia
A poche ore dal silenzio elettorale, i sondaggi indicano Trzaskowski come favorito, con un consenso stimato intorno al 32 per cento. Nawrocki lo segue con il 23 per cento, mentre Mentzen si attesta al 14 per cento. Dietro di loro, una serie di candidati minori, tra cui Adrian Zandberg del partito di sinistra Razem, Szymon Holownia del partito di centro-destra Polonia 2025 e Magdalena Biejat della Nuova Sinistra, lāala sinistra della coalizione di governo di Tusk, raccolgono consensi tra il 5 e lā8 per cento. Questi voti potrebbero rivelarsi decisivi in un eventuale ballottaggio. L’ipotesi di un secondo turno, previsto per il primo giugno, sembra quasi inevitabile. A contenderselo, con ogni probabilitĆ , saranno i due partiti che hanno dominato la scena politica polacca negli ultimi vent’anni: Coalizione Civica e Diritto e Giustizia. La potenziale coesistenza di un presidente e un primo ministro di diversa appartenenza politica, un fenomeno noto in Francia come “l’anatra zoppa”.