LUGANO – L’attacco di Israele contro l’Iran ha scatenato un’ondata di incertezza nei mercati globali, con il petrolio Brent schizzato sui 75 dollari al barile. La tensione geopolitica ha giĆ influenzato le borse asiatiche e europee, con Tokyo e Wall Street in calo.
Nel Medio Oriente, la crisi rischia di compromettere le rotte commerciali e l’approvvigionamento energetico. Lo Stretto di Hormuz, da cui transita il 20% del petrolio mondiale, ĆØ sotto minaccia. Le imprese europee fortemente dipendenti dalle forniture energetiche della regione, potrebbero subire un aumento dei costi e difficoltĆ logistiche.
Le grandi potenze reagiscono con cautela: gli USA si tengono fuori dal conflitto, mentre negoziano un nuovo accordo sul nucleare con Teheran. La Cina e la Russia, con interessi economici nella regione, potrebbero giocare un ruolo chiave nella stabilizzazione.
L’oro ha registrato un’impennata sopra i 3.420 dollari lāoncia, segnale che gli investitori cercano un rifugio sicuro. La crisi potrebbe ridefinire gli equilibri economici globali, con effetti a lungo termine su inflazione e crescita.














