EUROPA – Andare in bagno è un gesto quotidiano così scontato da non ricevere mai la giusta attenzione in termini di impatto ambientale. Eppure, secondo le stime, un europeo consuma in media 20 kg di carta igienica all’anno. Questa abitudine apparentemente innocua ha un costo ecologico importante: la produzione di carta igienica comporta l’abbattimento di milioni di alberi, l’utilizzo di enormi quantità di acqua e l’impiego di sostanze chimiche, soprattutto quando vengono aggiunte fragranze o sbiancanti. L’Ufficio europeo per l’ambiente ha sottolineato come il processo di trasformazione del legno in carta sia altamente inquinante e che il settore dei prodotti “tissue” – tra cui rientra la carta igienica – rappresenti circa il 10% della produzione globale di carta. Anche se non al livello degli imballaggi, questo segmento è in continua crescita, sollevando serie preoccupazioni per la sostenibilità a lungo termine.
Gli europei in bagno
Tuttavia, esistono alternative ecologiche sempre più diffuse. Tra queste, il bidet – già presente in molte case europee, soprattutto in Italia – si conferma come una delle soluzioni più igieniche e a basso impatto ambientale. In altre zone del mondo, come in Giappone, i wc tecnologici con funzione di lavaggio integrato stanno diventando la norma. Per chi preferisce un approccio più semplice, esistono salviette riutilizzabili in tessuto, carta igienica riciclata senza sbiancanti o prodotti compostabili. Tornare a riflettere su un gesto tanto intimo quanto impattante ci invita a cambiare prospettiva, adottando abitudini più consapevoli che non solo riducono l’impatto ambientale, ma possono anche migliorare l’igiene personale. Per un’Europa davvero sostenibile, è ora di ripensare anche ciò che facciamo… seduti.