STILE – Nabis, un gruppo di giovani artisti francesi attivi a Parigi alla fine del XIX secolo, furono una delle risposte più poetiche e spirituali all’Impressionismo. Il loro nome, che in ebraico significa “profeti”, riflette la loro convinzione che l’artista dovesse essere un mediatore tra il mondo visibile e quello spirituale. Ispirati dalle teorie di Gauguin e dalla pittura giapponese, i Nabis, tra cui Maurice Denis, Pierre Bonnard e Ćdouard Vuillard, abbandonarono la rappresentazione realistica per abbracciare un’arte fatta di sintesi, di forme semplificate e di colori piatti. La loro pittura non mirava a catturare l’impressione fugace, ma a creare un’atmosfera, un’emozione, un’idea.
Nabis: la poesia del colore e della sintesi
La loro filosofia era basata sulla convinzione che l’arte dovesse essere decorativa e che ogni opera, che fosse un dipinto, un manifesto o un oggetto di design, dovesse avere una sua bellezza intrinseca e una sua armonia. I Nabis esplorarono temi come la spiritualitĆ , la vita familiare e la natura, ma con un linguaggio visivo che era al tempo stesso simbolico e moderno. La loro influenza si estese ben oltre la pittura, nel design di mobili, nella grafica e nel teatro. La loro ereditĆ ĆØ un monito sulla potenza della sintesi e sulla capacitĆ dell’arte di essere un veicolo di poesia, di spiritualitĆ e di una bellezza che va oltre la semplice rappresentazione del mondo.














