MERCATI – I listini mondiali segnano nuovi massimi storici. L’euforia degli investitori sembra non conoscere sosta, eppure il contesto globale ĆØ tutt’altro che sereno. Le tensioni geopolitiche, con la guerra in Medio Oriente e le crescenti frizioni tra Russia e Occidente, continuano a dominare i notiziari. Come ĆØ possibile che i mercati salgano nonostante un quadro di cosƬ elevata incertezza? Si tratta di miopia collettiva o di un freddo calcolo dettato dall’economia? La risposta ĆØ un mix di entrambe, ma la seconda sta prevalendo. Gli investitori, infatti, stanno guardando oltre i rischi immediati, puntando tutto sull’imminente svolta delle politiche monetarie. L’attesa dei tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) e delle altre banche centrali sta agendo come un potente motore, spingendo al rialzo azioni, bond e persino alcune materie prime.
Il freddo calcolo: l’attesa dei tassi
La logica ĆØ semplice: tassi più bassi significano un costo del denaro minore per le aziende, che possono finanziare più facilmente investimenti e crescita. Allo stesso tempo, i tassi ridotti rendono i rendimenti obbligazionari meno attraenti, spostando capitali verso il mercato azionario, percepito come più redditizio. Ć una dinamica che alimenta la crescita e giustifica, almeno in parte, le valutazioni elevate dei titoli. Nonostante il trend rialzista, i rischi non sono affatto scomparsi. Anzi, rimangono elevati e pronti a generare volatilitĆ nei prossimi mesi. Gli investitori più accorti sanno che un’escalation improvvisa potrebbe scuotere i mercati in un attimo, soprattutto in alcuni settori chiave come difesa, energia e materie prime. In questo scenario, la strategia vincente non ĆØ l’euforia, ma la diversificazione. Costruire un portafoglio equilibrato, in grado di affrontare le tempeste e al contempo di sfruttare i venti favorevoli, ĆØ la mossa più saggia.