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L’ambiziosa svolta circolare di Volvo: obiettivo 35% di materiali riciclati

IMPRESA – Volvo Cars, pur non essendo un colosso in termini di volumi produttivi globali, si sta affermando come un pioniere della sostenibilità nel settore automobilistico. Sotto la guida della chief sustainability officer Vanessa Butani, l’azienda svedese persegue un obiettivo di primato nel settore: entro la fine del decennio, il 35% di tutti i materiali utilizzati per la produzione di una nuova auto dovrà essere riciclato. Questa iniziativa, che mira a rendere Volvo un’azienda completamente circolare entro il 2040, va ben oltre la sola elettrificazione della gamma. L’impegno include la conversione delle fabbriche in strutture carbon neutral e la riduzione del 50% nell’uso dell’acqua. Butani sottolinea che questa ambizione è motivata dalle aspettative di clienti e stakeholder e dalla volontà di fare da apripista. Nonostante le sfide, specialmente con l’introduzione di batterie agli ioni di litio, Volvo sta facendo progressi concreti. Il nuovo EV premium ES90 ne è un esempio tangibile, raggiungendo già il 29% di alluminio riciclato e il 18% di acciaio riciclato. L’azienda sta inoltre collaborando con l’acciaieria svedese SSAB per l’utilizzo di acciaio riciclato. Questo forte impulso alla sostenibilità e all’economia circolare posiziona Volvo in prima linea nella competizione globale per la decarbonizzazione e l’innovazione dei materiali.

Batterie e trasparenza Volvo

Il percorso di Volvo verso l’economia circolare è complesso, soprattutto a causa della crescente complessità delle auto moderne, che ora includono grandi quantità di plastica, elettronica avanzata e, soprattutto, batterie. Vanessa Butani ha riconosciuto che raggiungere l’obiettivo del 35% di materiali riciclati è una sfida ardua, in particolare per i componenti legati all’elettrificazione. La limitata disponibilità attuale di materiali riciclati per le batterie, come il litio, rende difficile l’approvvigionamento e aumenta l’impronta carbonica della produzione di veicoli elettrici. Ciononostante, Volvo sta affrontando la questione con trasparenza e innovazione. L’azienda ha anticipato la normativa UE introducendo i “passaporti delle batterie” per i suoi modelli elettrici. Questi passaporti forniscono informazioni dettagliate sui materiali utilizzati, la loro provenienza e le modalità di produzione, garantendo la massima trasparenza per i consumatori. Negli Stati Uniti, dove i cambiamenti normativi possono frenare la transizione EV, Volvo sta adottando un approccio “ponte” spingendo gli ibridi plug-in. L’azienda rimane determinata a dimostrare che il veicolo elettrico è il prodotto superiore, utilizzando gli ibridi plug-in come un’ottima transizione per i consumatori che si avvicinano all’elettrificazione e alla guida sostenibile.

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