USA – Lo shutdown negli Stati Uniti è la sospensione delle attività federali non essenziali causata dalla mancata approvazione della legge di bilancio da parte del Congresso. Questo blocco politico costringe centinaia di migliaia di dipendenti pubblici non critici in congedo non retribuito e rallenta o interrompe una vasta gamma di servizi governativi, dalle ispezioni ai parchi nazionali, fino alla pubblicazione di dati economici cruciali. L’impatto sull’economia reale è diretto, con una stima di un costo per il PIL USA di circa lo 0,1% per ogni settimana di chiusura, dovuto principalmente alla riduzione della spesa pubblica e al calo dei consumi delle famiglie federali colpite dal mancato stipendio. Sebbene storicamente gli shutdown brevi abbiano avuto un impatto limitato sul mercato azionario, un prolungamento dello stallo aumenta notevolmente l’incertezza e il rischio di un deterioramento della fiducia, con conseguenze potenzialmente più serie sulla crescita complessiva.
Effetti sui Mercati: titoli di stato, dollaro e asset rifugio
Sui mercati finanziari, lo shutdown innesca una reazione a catena. L’incertezza politica e la sospensione della pubblicazione di dati macroeconomici fondamentali, come quelli su occupazione e inflazione, aumentano la volatilità e complicano le decisioni della Federal Reserve (Fed) sulla politica monetaria. Il dollaro USA tende tipicamente a indebolirsi in questi frangenti, mentre i Titoli di Stato USA (Treasury), pur restando un asset di riferimento, possono mostrare una maggiore instabilità e volatilità, nonostante non si arrivi al rischio di default che si manifesta in assenza dell’innalzamento del tetto del debito. In questo contesto di incertezza, gli investitori cercano sicurezza negli asset rifugio come l’oro e il franco svizzero, che vedono aumentare la domanda. L’effetto sui mercati globali, in particolare in Europa, si manifesta principalmente attraverso il canale finanziario, con possibili ripercussioni sull’azionario e sul tasso di cambio Euro/Dollaro.