ECONOMIA – Le tariffe americane impattano negativamente sul 73% delle imprese UE. L’incertezza e l’aumento degli oneri causati dai dazi USA stanno erodendo la competitività del tessuto industriale europeo, spingendo gli industriali a chiedere maggiore gestibilità del problema. Un sondaggio di BusinessEurope, che ha coinvolto 342 soggetti, evidenzia come le tariffe su settori chiave come alluminio, rame e acciaio siano particolarmente dannose. Nonostante ciò, il mercato statunitense resta cruciale per il 68% delle aziende, rendendole vulnerabili a un’amministrazione ondivaga e alle minacce di nuove sanzioni. La comunità imprenditoriale è unita nel denunciare l’impatto trasversalmente negativo.
I dazi e gli errori doganali USA
Imprecisione e ritardi nei controlli doganali complicano l’export. Oltre al costo del dazio, le aziende europee lamentano una sua applicazione spesso scorretta e poco puntuale da parte delle autorità doganali statunitensi. Il 18,3% degli intervistati segnala ritardi nell’arrivo delle merci. Preoccupano soprattutto gli errori di classificazione delle merci (14,3%) che alterano il calcolo del dazio, aggiungendosi agli scompensi dovuti alla carenza di personale (15,8%). Questi oneri amministrativi e gli errori doganali rendono lo scenario doppiamente penalizzante per gli esportatori UE, fiaccati da controlli imprecisi e inefficaci.














