SVIZZERA – Il consigliere federale Guy Parmelin e la segretaria di Stato Helene Budliger Artieda hanno annunciato un significativo successo a Washington: l’accordo che riduce i dazi USA sui prodotti svizzeri dal 39% al 15%. Questa “dichiarazione d’intenti” rappresenta un passo fondamentale per alleggerire l’onere sull’export elvetico, in particolare nei settori precedentemente più penalizzati. La mossa, confermata dal Consiglio Federale, ĆØ stata presentata come una “situazione vantaggiosa per tutti” e frutto di “pazienza e discrezione” nelle trattative. Tuttavia, l’intesa ĆØ subordinata a precise contropartite da parte svizzera, che rafforzano il legame economico con gli Stati Uniti e la cui entrata in vigore ĆØ attesa nell’arco di giorni o settimane.
Investimenti miliardari: il prezzo della tassa ridotta
Il calo dei dazi al 15% ĆØ il risultato diretto di un impegno significativo assunto dalla Svizzera: le aziende elvetiche prevedono di effettuare investimenti diretti negli Stati Uniti per ben 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028. Come specificato da Budliger Artieda, gran parte di questi flussi finanziari si concentrerĆ sui settori farmaceutico e delle scienze della vita, con contributi importanti anche da aziende come Pilatus e Stadler. L’accordo, pur non essendo immediatamente un trattato giuridicamente vincolante, bypasserĆ i tempi lunghi del Congresso USA, entrando in vigore rapidamente. La sua approvazione finale in Svizzera richiederĆ comunque il passaggio parlamentare, con l’eventuale rischio di un voto popolare in caso di referendum.














