STILE – Gli artisti mancini famosi hanno da sempre rappresentato una percentuale significativa dei grandi maestri dell’arte mondiale, dimostrando come il mancinismo sia spesso associato a una creatività straordinaria. Dalle opere rinascimentali di Michelangelo Buonarroti alle incisioni dettagliate di Albrecht Dürer, passando per le illusioni ottiche di Maurits Cornelis Escher fino alle illustrazioni contemporanee di Juan Giménez, i pittori mancini hanno arricchito il patrimonio artistico dell’umanità con opere di inestimabile valore. Il Rinascimento segna ufficialmente l’ingresso dei primi artisti mancini nella storia dell’arte documentata, anche se molti di loro, come lo stesso Michelangelo, erano costretti a nascondere questa caratteristica a causa dei pregiudizi dell’epoca che associavano la mano sinistra a connotazioni negative e superstiziose.
Gli artisti mancini famosi
L’evoluzione storica ha gradualmente liberato gli artisti mancini dai vincoli sociali e religiosi che ne limitavano l’espressione artistica. Se durante il Medioevo e il primo Rinascimento la mano sinistra era considerata “la mano del diavolo” e molti talenti erano probabilmente repressi o costretti al nascondimento, dal Barocco in poi, con figure rivoluzionarie come Caravaggio, l’arte ha iniziato a rappresentare la vita comune oltre ai temi religiosi, aprendo nuovi spazi espressivi. Oggi scultori, architetti e ingegneri mancini godono di piena libertà creativa e il mancinismo è addirittura considerato una “garanzia di creatività” nel mondo artistico contemporaneo. Artisti come Dürer, che nei suoi autoritratti mostrava abilmente la propria natura mancina attraverso rappresentazioni speculari, 21 per fumetti cult come “L’Eternauta”, dimostrano come la diversità neurologica possa tradursi in genialità artistica senza precedenti.