ECONOMIA – Aumenta rischio downgrade per i bond I.G. USA, rimaniamo corti di scadenza con focus su Paesi Emergenti.
di LIVIO SPADARO – FRAME ASSET MANAGEMENT
MERCATI: MAGGIO IN RIPRESA DOPO IL CALO DI APRILE, MAG7 TRAINANO WALL STREET
Dopo lo stop di Aprile i mercati finanziari sono riusciti a trovare un rimbalzo nonostante i dati macro altalenanti e lāattesa degli eventi politici e finanziari previsti per lāinizio di Giugno. Lāindice azionario migliore ĆØ risultato il Nasdaq con una performance (calcolata in valuta locale) superiore al 6% e sospinto ancora una volta dalle Magnifiche 7 che in termini di capitalizzazione pesano ormai per oltre il 30% dellāintero indice S&P500. PiĆ¹ ad ampio raggio si registra che il peso del top 10% dei titoli azionari statunitensi sullāintero mercato ĆØ arrivato su soglie che non si intravedevano dagli anni ā20. Questo ĆØ spiegabile dal fatto che le revisioni al consenso degli utili per il 2024 sono state migliori del solito grazie alle indicazioni sulla guidance fornite dalle aziende piĆ¹ grandi. Gli analisti da inizio anno hanno abbassato le previsioni per le 493 aziende dello S&P500 del 2% (che inizialmente si riteneva dovessero sovra-performare le Mag7) mentre hanno rivisto a rialzo le stime degli EPS delle Magnifiche 7 dellā8%. Questo significa che in termini aggregati le previsioni sugli utili per azione del principale listino azionario americano sono sostanzialmente piatte.
AUMENTA RISCHIO DOWNGRADE PER I BOND INVESTMENT GRADE US
PiĆ¹ in generale il sentiment per gli utili ĆØ positivo anche per altre aree geografiche nonostante il persistere dellāinflazione. Lāobbligazionario, invece, non riesce ad ottenere i favori degli investitori. Il Treasury a 30 anni ĆØ sulla strada per concludere il 2024 come terzo peggior anno in oltre un secolo. Questo nonostante il rendimento del Treasury a 10 anni sia piĆ¹ interessante rispetto allāearning yield offerto dallāazionario. Anche per lāobbligazionario Investment Grade americano non ci sono buone notizie. Un crescente numero di bond corporate statunitensi IG ĆØ a rischio di un dowgrade allo status āJunkā da parte delle agenzie di rating, le cui aspettative di dowgrade stanno eccedendo quelle di upgrade per la prima volta dalla fine del 2021. Lāampio cambiamento delle dinamiche di rating ĆØ arrivato dopo un anno in cui gli upgrade da High Yield a Investment Grade (noti come ārising starsā) hanno superato sensibilmente quelli di direzione opposta (c.d. āfallen angelsā) grazie alla maggiore resilienza dellāeconomia americana. Il cambio di rotta ĆØ avvenuto principalmente con il rallentamento della crescita economica a stelle e strisce nel primo trimestre dellāanno che ĆØ stato superiore alle attese (peraltro, ĆØ stata effettuata unāulteriore revisione a ribasso dal +1.6% al +1.3%). Da notare, tuttavia, che la quota di obbligazioni a rischio declassamento ĆØ ancora piccola rispetto al totale ma evidenzia le sfide per le aziende americane in un contesto di alti costi di rifinanziamento e di minore crescita economica. Infine, menzione per le Commodities che risultano essere lāasset migliore in termini di di performance rispetto a tutti gli altri asset del mercato finanziario.
CONCLUSIONI: PER GLI USA RESTA VIVO RISCHIO STAGFLAZIONE
Da quanto visto in precedenza, si puĆ² affermare che lāattuale ciclo economico americano ĆØ in rallentamento con una crescita nominale dei salari intorno al 5% cosi come la spesa dei consumatori. Il mercato del lavoro sta proseguendo a sua volta la fase di normalizzazione, fuoriuscendo dal periodo caldo del periodo post-pandemia ma mantenendosi comunque ancora Ā« stretto Ā». Dallāultimo report del lavoro diffuso dalle autoritĆ americane sono emersi pochi licenziamenti e al contempo un rallentamento delle nuove assunzioni ma ciĆ² non significa che ci sia qualche criticitĆ immediata ma che, anzi, potrebbero essere necessari ancora 2 anni per tornare sui livelli medi (dal 1994). Il pericolo principale del ciclo economico americano ĆØ che il rallentamento della crescita dei salari e del lavoro con un tasso di risparmio giĆ sui minimi possono risultare in un indebolimento della domanda tale da deludere le aspettative per la crescita del PIL americano per il resto del 2024 le quali ad oggi risultano piuttosto elevate. Discorso simile riguarda la crescita degli utili delle aziende americane il cui outlook risulta forse troppo ottimistico nonostante la buona prova del primo trimestre (le stime bottom-up di EPS sono per un +17% a/a entro la fine del trimestre). La Fed avrĆ lāarduo compito di ridurre le pressioni inflazionistiche che persistono in quanto la crescita salariale e della spesa privata potrebbero non essere abbastanza deboli da poterle ridurre. Il pericolo principale resta quindi la caduta in una stagflazione per lāeconomia US visto che le sorprese negative dellāeconomia e dellāinflazione sembrano indicare questa possibilitĆ .
COMMODITIES E MERCATO MONETARIO SONO TRA GLI ASSET PIU Ā INTERESSANTI
PiĆ¹ in generale il tema inflazione continua ad essere una preoccupazione per gli eccessi di spesa fiscale che risultano essere troppo stimolanti per le economie globali. Lāaggiunta dei dazi del presidente Biden alla Cina sono anchāessi fonte di pressione sui prezzi al consumo cosi come il rialzo dei corsi delle materie prime, tornati ai massimi di 1 anno. E nonostante questo rialzo rispetto allo S&P500 le Commodities restano vicine ai minimi di prezzo relativamente allāindice americano. Allo stato attuale si puĆ² affermare che molte delle economie occidentali siano tornate in una sorta di Goldilock economy perchĆ© la crescita economica ĆØ moderata e lāinflazione resta per il momento su livelli tollerabili, la combinazione di queste non permettono ai rendimenti di lungo termine di salire ulteriormente (nĆ© di scendere) e dallāaltro lato allāazionario di non vedere deluse le aspettative (finchĆ© esse non sono troppo eccessive). La determinante resta la Federal Reserve il cui ruolo ĆØ stato significativamente piĆ¹ attivo nel sostenere i mercati finanziari, la tendenza del Ā« Buy the Dip Ā» si ĆØ rafforzata negli ultimi 2 decenni grazie al supporto delle banche centrali (della Fed in particolare) nel mantenere la necessaria liquiditĆ sui mercati. Pertanto, finchĆØ gli istituti centrali resteranno supportivi per i mercati finanziari ĆØ difficile che allāorizzonte vi sia un brusco calo dei prezzi. Tuttavia, un aumento generalizzato dei prezzi dei titoli in un contesto come quello attuale ĆØ difficile che avvenga, gli investitori stanno tendendo a scremare le opportunitĆ diversamente che negli ultimi anni.
Dato il contesto, per quel che riguarda lāazionarioĀ la preferenza ĆØ per il Value rispetto al Growth con settori anti-ciclici che possono offrire spunti a rialzo.Ā Sullāobbligazionario, invece, la preferenza resta sempre per iĀ titoli a corta scadenza ove vi ĆØ maggior rendimentoĀ senza assumersi rischi di Duration essendo ancora prematuro. Geograficamente i titoli obbligazionari deiĀ Paesi emergentiĀ sono appetibili visto il carry offerto, anche dal punto di vista azionario Paesi comeĀ la Cina o lāIndiaĀ restano nello spettro dāinteresse mentre in EuropaĀ i titoli dei Paesi perifericiĀ dovrebbero continuare la sovraperformance rispetto ai Core (anche per motivi politici). LeĀ CommoditiesĀ potrebbero continuare a performare positivamente soprattutto alcune ove vi ĆØ uno sbilancio tra domanda e offerta (ad esempioĀ : Argento e Uranio) mentre dal punto di vista delleĀ strategie quelle direzionali tematiche azionarie possono apportare alpha al portafoglio cosi come quelle obbligazionarie corto termine o flessibili. Strategie multi-asset possono aiutare la diversificazione di portafoglio, in un contesto come quello attuale sono utili per generare rendimento mantenendo un profilo di rischio non troppo elevato.