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mercoledì 19 Febbraio 2025

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QUANDO SEMBRA TUTTO STABILE, SCOPPIA UNA GUERRA

Lunedì i titoli azionari sono destinati a scendere in Europa, con gli investitori scossi dall’incertezza geopolitica dopo l’attacco a sorpresa di Hamas contro Israele nel fine settimana. In Asia, i titoli azionari sono stati per lo più in ribasso; il dollaro ha guadagnato; i futures sul petrolio sono saliti in seguito alle tensioni del fine settimana che hanno alimentato i timori di un conflitto più ampio, mentre anche l’oro è salito grazie alla domanda di beni rifugio. Azioni: i futures azionari europei sono in ribasso all’inizio di lunedì, mentre gli investitori valutano le crescenti tensioni in Medio Oriente dopo l’attacco a sorpresa del fine settimana di Hamas contro Israele. Sabato Hamas ha lanciato un attacco a tappeto contro Israele, causando centinaia di vittime. Israele ha risposto bombardando la Striscia di Gaza e domenica il governo israeliano ha dichiarato guerra, con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu che ha giurato vendetta e ha avvertito di una lotta lunga e difficile.

Il Wall Street Journal ha riferito che l’Iran ha contribuito a pianificare l’attacco, uno sviluppo che – se confermato – potrebbe ampliare il conflitto. Secondo gli analisti, il conflitto potrebbe avere conseguenze sui mercati per i colloqui volti a normalizzare le relazioni tra Arabia Saudita e Israele, mentre l’andamento del prezzo del petrolio fungerà da indicatore per le preoccupazioni più ampie del mercato in merito al conflitto. “Sebbene a breve termine non ci sia un impatto diretto sull’offerta, è ovvio che l’andamento delle cose nelle prossime 24-48 ore potrebbe cambiare“, ha dichiarato Phil Flynn, analista del Price Futures Group. Gli investitori saranno attenti anche al rapporto sull’IPC statunitense e sull’inflazione PCE di settembre, previsti per questa settimana, e all’inizio della stagione degli utili del terzo trimestre, con i risultati di JPMorgan Chase & Co. e Delta Air Lines, tra gli altri. Questa settimana sono previsti anche i dati sulla produzione industriale tedesca e sul PIL britannico.   Secondo il CME FedWatch Tool, i trader dei fondi federali prevedono che la Fed manterrà il suo tasso di riferimento nell’attuale intervallo tra il 5,25% e il 5,5% durante le riunioni politiche di novembre e dicembre (Centro Studi OOPS Tech).

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