LUGANO – Altro che quiete diplomatica: l’Europa si sveglia con i radar accesi e i mercati in modalità guerra fredda 2.0. Nel bel mezzo di un attacco russo all’Ucraina, alcuni droni hanno pensato bene di fare una deviazione non autorizzata sopra la Polonia. Mentre i cieli restano affollati, le Borse si riempiono di entusiasmo bellico. I titoli della difesa europea si sono messi in parata, con rialzi che sembrano più una dimostrazione di forza che una semplice reazione di mercato.
Droni russi, spazio aereo polacco e scintille geopolitiche
Il casus belli? Un episodio da manuale di tensione internazionale: alcuni droni russi, durante un attacco all’Ucraina, hanno varcato lo spazio aereo polacco. Varsavia non ha fatto complimenti e li ha abbattuti, con una prontezza che ha fatto impallidire persino i manuali NATO. Il messaggio è chiaro: l’Europa non è più disposta a tollerare intrusioni, nemmeno da parte di velivoli senza pilota.
I mercati fiutano il riarmo
La reazione dei mercati è stata fulminea. Gli investitori hanno fiutato l’aria — e non era quella dei motori Rolls Royce — ma quella di un possibile superciclo della difesa. Con l’Europa che si riscopre vulnerabile e la Polonia che mostra i muscoli, il settore militare torna protagonista. Secondo Panorama, Leonardo è tra i titoli più sottovalutati del comparto, con un P/E ancora appetibile nonostante il rally. E con Bruxelles che valuta di esentare la spesa militare dai vincoli di bilancio, il cielo è il limite.
Chi guadagna di più?
– Thales, si prende la medaglia d’oro, forte della sua expertise in radar e sistemi di difesa aerea.
– Rheinmetall, cavalca l’onda del riarmo tedesco, con un portafoglio ben diversificato.
– Leonardo, continua a brillare, anche grazie alle sue partecipazioni nei programmi Eurofighter e F-35.
– BAE Systems e Rolls Royce, si confermano pilastri della difesa britannica.
– Fincantieri, naviga in acque tranquille, ma con il vento in poppa.
– Airbus, chiude la classifica, ma resta un gigante dell’aerospazio.
Difesa il nuovo trend?
Una volta considerata una nicchia da analisti grigi e generali in pensione, la difesa è oggi il nuovo tech. Gli investitori non cercano più solo chip e cloud, ma anche missili e droni. E con l’Europa che punta a un sistema difensivo autonomo, il settore promette fuochi d’artificio — speriamo solo in senso figurato.
La seduta di oggiquando i droni entrano nei cieli sbagliati, i titoli giusti decollano. E mentre i governi si preparano a spendere, gli investitori si preparano a incassare. La difesa non è più solo una questione di sicurezza: è diventata una questione di rendimento.