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Gli abiti del matrimonio della Regina Elisabetta II con il Duca di Edimburgo

GLI ABITI DEL MATRIMONIO DI ELISABETTA II E IL DUCA DI EDIMBURGO

LONDRA (INGHILTERRA) – L’abito in avorio di Lady Elizabeth Longman ĆØ stato disegnato da Sir Norman Hartnell ed ĆØ stato indossato solo due volte: all’Abbazia di Westminster nel 1947 e anche, per un curioso scherzo del destino, dalla top model Kate Moss.Ā Quando la defunta regina Elisabetta II sposò Sua Altezza Reale il Duca di Edimburgo nell’Abbazia di Westminster nel 1947, aveva otto damigelle d’onore ad accompagnarla lungo la navata. Tra loro c’era Lady Elizabeth Longman, nata Lambart (1924-2016), figlia del conte e della contessa di Cavan. “Lady Elizabeth nacque in un mondo di privilegi aristocratici del periodo tra le due guerre, ormai quasi perduto“, afferma lo specialista di Christie’s Benedict Winter, che aggiunge che Lady Elizabeth ebbe come madrine sia la regina Mary che la principessa Mary, la principessa reale. “La Longman ĆØ cresciuta nell’orbita della famiglia reale e ha conosciuto la principessa Elisabetta fin dalla tenera etĆ . Entrambe le ragazze frequentavano la stessa scuola di danza e facevano parte della compagnia Buckingham Palace Girl Guides. Immagino che sarebbe stato un meraviglioso onore servire come damigella d’onore al matrimonio reale”.

LA CERIMONIA

Per la cerimonia reale, Longman e le altre sette damigelle hanno indossato abiti color avorio realizzati su misura con scollature ampie, corpetti con ruches e morbide gonne in tulle. Questi erano impreziositi da grappoli di fiori di raso disegnati da Flora Ballard e tessuti da Warner & Sons. Copricapi floreali in raso con spighe di grano, gigli e foglie di lamĆ© argentato completavano il look.Ā Gli abiti furono commissionati da Sua MaestĆ  la Regina Elisabetta (in seguito Regina Elisabetta, Regina Madre) e disegnati dal celebre couturier britannico Sir Norman Hartnell, che creò anche l’abito da sposa della defunta Regina e l’abito dell’incoronazione del 1953. “I modelli di Sir Norman Hartnell del periodo tra le due guerre sono diventati l’emblema del glamour e del gusto dell’aristocrazia di quel tempo”, afferma Winter, aggiungendo “che Hartnell imbiancò le finestre del suo studio di Bruton Street per evitare che l’abito da sposa o quello delle damigelle venissero fotografati dai paparazzi appostati nell’edificio di fronte. I motivi floreali naturalistici, che richiamavano quelli dell’abito da sposa reale, erano il simbolo della rinascita nella Gran Bretagna del dopoguerra“.

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