IL CANTON NEUCHATEL
NEUCHATEL – Il Canton Neuchâtel, ufficialmente Repubblica, è nella Svizzera romanda. Il nome del cantone deriva da quello latino di Novum Castellum. Rodolfo III di Borgogna menzionò Neuchâtel nelle sue volontà del 1032. La dinastia del conte Ulrich von Fenis conquistò la città e i suoi territori nel 1034. La dinastia prosperò e per il 1373 tutte le terre ora parte del cantone appartenevano al conte. Nel 1405 le città di Berna e Neuchâtel entrarono in unione. Le terre di Neuchâtel passarono ai signori di Friburgo all’incirca un secolo dopo, e quindi nel 1504 al casato francese dei Orléans-Longueville. Il predicatore francese Guglielmo Farel nel 1530, portò la Riforma protestante nel cantone. Quando la casa di Orléans-Longueville si estinse nel 1707, i suoi titoli e territori di Neuchâtel vennero ereditati dalla casata dei sovrani di Prussia. Il re di Prussia fu sovrano della regione fino al 1848, con l’eccezione del periodo tra il 1806 e il 1814, quando le terre vennero governate da un maresciallo di Napoleone, Louis Alexandre Berthier. Nel 1815 il Canton Neuchâtel venne ammesso come membro pieno nella Confederazione Svizzera, il primo tra i cantoni che non fosse una repubblica, ma un principato. La situazione cambiò nel 1848 quando ebbe luogo una rivoluzione pacifica e venne istituito un governo repubblicano.
GLI ABITANTI, IL LAVORO
I circa 178 mila sono equamente distribuiti tra molte piccole città e villaggi che costeggiano la riva del lago di Neuchâtel. Neuchâtel, circa 33 mila abitanti è la capitale del cantone, mentre La Chaux de Fonds 37 mila abitanti è il più grande insediamento del cantone. Un quarto della popolazione è di origine straniera. Negli anni 1970 Neuchâtel fu colpita da una nuova crisi, causata dalla concorrenza giapponese nell’ambito dell’industria orologiera. A partire dagli anni 1980 si sviluppò l’industria elettronica. Nel 2000 il 3,3% della popolazione lavorava nel settore primario, il 29,7% in quello secondario e il 67,0% in quello terziario. Nel 2008 8000 frontalieri lavoravano nel cantone. Nel 2020 i frontalieri costituivano il 12% della forza lavoro del cantone.














