USA – Il debito pubblico degli USA raggiungerà i dieci trilioni di dollari tra il 2024 e il 2028.
IL DEBITO PUBBLICO NEGLI USA
È interessante il modo in cui la narrativa dei mercati ha avuto il suo decorso durante tutto il 2023. All’inizio pensavamo di essere rimasti bloccati nella morsa di una stagflazione in stile anni ’70, con le banche centrali che continuavano ad aumentare i tassi di interesse e il rischio di una recessione imminente. Poi, di tanto in tanto, il mercato cercava di anticipare un pivot della Federal Reserve, venendo però spiazzato più volte. Gli investitori hanno ormai accantonato le preoccupazioni circa il deficit di bilancio, le guerre in Medio-Oriente e nell’Est Europa e le altre questioni fondamentali che affliggono sia gli Stati Uniti che l’intera scena globale. Tutti vogliono festeggiare il Natale sull’onda del rallentamento dell’inflazione, dei tagli annunciati dalla Fed nel 2024, degli utili delle società che hanno battuto le stime degli analisti durante l’ultima earning season e infine della possibile ripresa economica nella seconda metà dell’anno. Forse è stato proprio quel deficit di bilancio, o forse anche le imminenti elezioni negli USA l’anno prossimo a determinare un approccio accomodante della Fed nell’ultima riunione di dicembre. In effetti, secondo l’ultimo report del Government Accountability Office, il quadro relativamente all’evoluzione del costo del debito USA sarebbe piuttosto drammatico. Circa il 50% di questo, infatti, scade nel periodo 2024-2028 e deve essere rifinanziato a tassi più elevati.
CI SARÀ LA RECESSIONE?
A calmierare la situazione ci ha pensato Powell: dopo aver superato il livello psicologico del 5% due mesi fa, il rendimento dei Treasury americani a 10 anni è sceso di oltre 100 punti base al 3,96% nel momento in cui si scrive. La drammatica inversione (più del -20%!) è stata alimentata dal crescente ottimismo della Fed e, in particolar modo, dal cambio di dialettica di Powell, decisamente più accomodante nelle ultime due riunioni. L’idea che ci sarà una recessione nel 2024 sta iniziando man mano a svanire. Come già indicavamo nelle precedenti Market Review di ottobre e novembre, e in particolare nelle matrici di aggiornamento, vediamo più probabile uno scenario “Goldilocks/Soft landing” piuttosto che “Hard Landing/Recession”. Cosa significa in sostanza per i mercati? In breve, siamo nettamente più fiduciosi sul fatto che il mercato azionario il prossimo anno possa salire per due ragioni principali: i tassi hanno raggiunto il picco, e la Fed ha già preannunciato tre tagli dei tassi (nonostante il mercato ne prezzi già sei). Poi il 2024 è anno di elezioni ed è raro che il Presidente in carica non apra i rubinetti fiscali per stimolare l’economia in un anno elettorale. Certo è che, qualsiasi partito riuscirà a vincere le elezioni, dovrà affrontare un debito pubblico senza precedenti (10 trilioni di dollari tra il 2024 e il 2028).














