La Lamborghini al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra dopo 60 anni

GINEVRA – La Lamborghini al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra dopo 60 anni.

LA LAMBORGHINI 350 GT TORNA A GINEVRA 60 ANNI DOPO

Il debutto della 350 GT al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra del 1964 segnò l’inizio del successo commerciale della Lamborghini. Dotato di un motore V12 da 3,5 litri che vanta 320 CV di potenza, questo veicolo ha catturato l’attenzione con la sua combinazione di prestazioni eccezionali e interni lussuosi rifiniti in pelle e cromo. Oltre alla sua bellezza e potenza, la 350 GT ha avuto anche un ruolo importante nella cultura pop apparendo anche sul grande schermo nel film del 1967 “Kill Me Quick, I’m Cold”. Oggi la 350 GT con il secondo numero di telaio, la più antica Lamborghini di serie esistente restaurata con amorevole cura dal Polo Storico Lamborghini, torna a circolare per le strade di Ginevra, la città che ha assistito al suo debutto. Questo evento speciale celebra l’intera eredità di Lamborghini nella creazione di automobili straordinarie che continuano a ispirare gli appassionati di tutto il mondo. All’inizio degli anni sessanta, Ferruccio Lamborghini, titolare dell’omonima fabbrica di macchinari agricoli, aveva sottoposto a Enzo Ferrari alcune critiche sul cambio e sul differenziale della sua Ferrari 250 GT, alle quali il “patron” della casa di Maranello aveva seccamente risposto: “Che vuol saperne di macchine lei che guida trattori“.

L’AUTO

Per reazione a questa risposta, Ferruccio decise d’affiancare alla produzione di trattori quella di automobili gran turismo, in grado di far concorrenza alle Ferrari. Dato che l’obiettivo di Lamborghini era quello di costruire un’automobile perfetta anche se non particolarmente rivoluzionaria, si circondò di tecnici d’alto valore, come Giotto Bizzarrini, ex dipendente Ferrari. Proprio Bizzarrini progettò un nuovo motore V12 con 2 alberi a camme in testa per bancata di 3,5 litri da 360 CV ed un nuovo telaio tubolare con sospensioni a 4 ruote indipendenti. Dopo la presentazione del prototipo 350 GTV, disegnato da Franco Scaglione nel 1963, e l’abbandono di Bizzarrini che lasciò la Lamborghini per fondare un proprio marchio con il suo nome, la pur giovane casa di Sant’Agata Bolognese venne rifondata, con l’ingaggio di Paolo Stanzani come motorista e Gian Paolo Dallara come telaista. La 350 GTV venne resa meno estrema dalla carrozzeria Touring a cui venne affidato lo sviluppo, ridisegnando il frontale che aveva suscitato parecchie critiche, parzialmente la coda e gli interni. I fari a scomparsa e le vistose cromature furono rimosse. L’originale impostazione del padiglione data da Franco Scaglione, tuttavia, non venne stravolta. Anche il motore, sempre V12 da 3464 cm³, venne depotenziato a 270 CV, attraverso l’adozione di alberi a camme dal profilo meno “spinto”, della lubrificazione tradizionale anziché a carter secco e di 6 carburatori Weber più grandi da 40 mm anziché 36.

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