STILE – Vincent van Gogh, pittore olandese di statura eccezionale nel XIX secolo e in tutti i tempi, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte. In pochi anni di attivitĆ , la sua arte fortemente espressiva produsse quasi novecento quadri e oltre mille disegni, influenzando profondamente l’arte del Novecento. Era un uomo tormentato e angosciato, difficile con sĆ© stesso e con gli altri, un’anima infelice che spesso procurava infelicitĆ . Raramente sorrideva, appariva sempre trasandato con capelli rossi arruffati e barba incolta. Il suo comportamento era eccentrico: lunghe pause di silenzio erano seguite da discorsi ininterrotti. Molti lo consideravano strano, ma per tanti era semplicemente folle, e questo lo portò a soffrire terribilmente di solitudine. Poco prima del Natale del 1888, in preda a una crisi, Vincent si tagliò l’orecchio sinistro. Fu ricoverato prima all’ospedale di Arles, poi all’ospedale psichiatrico di Saint-RĆ©my, dove dipinse capolavori intensi come La notte stellata. Nel 1890, si trasferƬ ad Auvers-sur-Oise, vicino a Parigi, per essere curato dal dottor Paul Gachet. Il suo equilibrio psichico era però profondamente compromesso, e la vita gli appariva bloccata dal dolore. La pittura rimase la sua unica forma di consolazione.
La piccola chiesa del paese
Ad Auvers, appena un mese prima della sua morte, Van Gogh decise di dipingere la piccola chiesa del paese, dedicata a Notre-Dame, un minuscolo edificio gotico del XII-XIII secolo. In una lettera alla sorella Wilhelmina, descrisse il quadro: “Ho un’immagine più grande della chiesa del villaggio, con effetto in cui la costruzione sembra essere viola contro un cielo di semplice blu scuro, cobalto puro; le finestre sembrano come macchie di blu oltremare, il tetto ĆØ violetto e in parte aranciato. Sullo sfondo, alcune piante in fiore e sabbia con il riflesso rosa del sole. Ed ancora una volta ĆØ simile agli studi che ho fatto a Nuenen della vecchia torre del cimitero, solo probabilmente ora il colore ĆØ più espressivo, più sontuoso“. Van Gogh scelse una veduta absidale per rappresentare la chiesa, trasformando completamente la realtĆ davanti ai suoi occhi. Nel dipinto, intitolato La chiesa di Auvers, il sentiero in primo piano che si biforca e il prato che circonda l’edificio appaiono incerti e malfermi.