IMPRESA – Il mercato dei profumi “dupe” sta vivendo una crescita esponenziale, attirando sempre più consumatori in Svizzera e non solo. Queste fragranze a basso costo, che promettono di imitare l’aroma dei profumi iconici e di alta gamma, stanno diventando una seria preoccupazione per l’industria del lusso. La loro attrattiva principale risiede nel permettere a chiunque di indossare fragranze ispirate ai marchi più prestigiosi, come Chloé, Prada o Baccarat Rouge, a una frazione del costo. La strategia di marketing di questi prodotti si basa fortemente sui social media, dove influencer e content creator ne svelano l’esistenza, offrendo alternative economiche e accessibili. I profumi dupe non sono più relegati al solo e-commerce, ma stanno invadendo anche i grandi supermercati, rendendo ancora più semplice l’acquisto e la loro diffusione. L’obiettivo dichiarato di molti produttori di dupe è democratizzare il mondo delle fragranze, abbattendo la barriera dei prezzi elevati e offrendo profumi di qualità a un costo accessibile. Un approccio che, pur operando in una zona grigia al limite della contraffazione, sta dimostrando di avere un successo notevole.
Qualità accessibile contro lusso esclusivo: la battaglia delle fragranze in Svizzera
In Svizzera, l’industria dei profumi di lusso, da sempre sinonimo di esclusività e artigianalità, si trova di fronte a una sfida inaspettata. Produttori come Sasha Tognarelli, fondatore di un sito svizzero specializzato in fragranze “made in Italy“, si pongono come l’antitesi del marketing tradizionale e sfarzoso dei grandi nomi. Il loro modello di business si concentra sulla riduzione dei costi superflui, eliminando spese ingenti per imballaggi di design e campagne pubblicitarie con celebrità. L’affermazione “Non c’è bisogno di Johnny Depp su un cavallo nel deserto” sintetizza perfettamente questa filosofia. I dupe svizzeri puntano tutto sulla qualità della fragranza in sé, vendendola a prezzi che variano tra i 18 e i 60 franchi, un’alternativa economicamente molto più vantaggiosa rispetto ai 500 franchi di un profumo di nicchia. L’ascesa di questi prodotti solleva importanti questioni etiche e legali, ponendo l’attenzione sui confini tra imitazione e contraffazione. Allo stesso tempo, il fenomeno dimostra una crescente domanda da parte dei consumatori di alternative che offrano un buon rapporto qualità-prezzo, spostando il focus dall’immagine e dal brand al prodotto in sé.