EUROPA – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia un allarme di portata continentale, suggerendo che la “flotta ombra” russa ā l’armata di petroliere impiegata per eludere le sanzioni sul greggio ā possa essere utilizzata da Mosca come piattaforma mobile per lanciare e controllare droni diretti verso le cittĆ europee. Citando un report dell’intelligence, il leader di Kiev ha espresso il timore che queste navi obsolete e scarsamente trasparenti, spesso operanti sotto bandiera di comodo, stiano creando nuovi e insidiosi pericoli, specialmente nel Mar Baltico. Questa ipotesi, che vedrebbe droni segretamente nascosti in container navali, ĆØ stata ripresa anche da Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa, che auspica un rafforzamento delle sanzioni contro questa flotta di circa un migliaio di unitĆ . L’allerta di Zelensky ĆØ un chiaro invito a un ulteriore inasprimento delle misure UE e sottolinea come la guerra ibrida russa stia esplorando vie inedite e meno prevedibili per minacciare la sicurezza dei paesi che sostengono l’Ucraina. La flotta ombra non sarebbe solo un meccanismo economico per finanziare la guerra, ma un potenziale vettore di atti di sabotaggio e sorveglianza in acque internazionali.
Nei cieli europei
La preoccupazione per i droni si traduce in azioni immediate, in particolare nei paesi scandinavi. La Danimarca ha imposto un divieto di volo totale per i droni civili sul proprio territorio fino al 3 ottobre, per garantire la massima sicurezza in vista del vertice europeo che si tiene a Copenaghen. Questa drastica misura serve a evitare qualsiasi confusione tra velivoli amatoriali e possibili droni ostili, l’attenzione sui quali si ĆØ alzata a seguito di recenti sconfinamenti: velivoli senza pilota sono stati avvistati sulla più grande base militare danese e in diversi aeroporti scandinavi. Sebbene Mosca neghi il coinvolgimento, la Svezia ritiene la Russia direttamente responsabile del sorvolo di droni in Polonia e sospetta il Cremlino dietro le incursioni nei cieli scandinavi. Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha parlato di un chiaro “segnale da parte della Russia”. A supporto di Copenaghen, la Svezia ha autorizzato il dispiegamento di militari sul suolo danese con il compito esplicito di abbattere eventuali droni ostili. L’Unione Europea, intanto, sta valutando l’idea di un “muro” di difesa aerea a protezione dei propri cieli, un segno tangibile di come la minaccia aerea e marittima richieda una risposta coordinata e robusta.