SVIZZERA – Il Consiglio federale ha recentemente concluso un’analisi approfondita riguardante l’accesso dei titolari di maturità professionale e specializzata agli studi universitari e alle alte scuole pedagogiche. Questa valutazione, condotta in risposta a due postulati parlamentari, ha portato alla conclusione che il sistema attuale, con il suo esame complementare (“esame passerella”), rimane la soluzione più efficace per garantire la qualità dell’istruzione universitaria. L’analisi proponeva l’ammissione diretta dei titolari di maturità professionale o specializzata alle università e ai politecnici federali nel loro specifico settore di studio. Poi la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale si concentrava sull’accesso alla formazione di insegnante di scuola elementare.
L’importanza di un sistema educativo terziario differenziato
Per affrontare queste questioni, il Consiglio federale ha incaricato il professor Franz Eberle di condurre due studi approfonditi, coinvolgendo anche rappresentanti dei Cantoni, della formazione professionale e delle istituzioni universitarie. L’analisi si è concentrata su tre possibili scenari per l’accesso alle università cantonali e ai PF: ammissione generalizzata senza esame complementare, ammissione diretta ai cicli universitari nel settore di studio pertinente e ammissione a specifici cicli di studio dopo il superamento di esami complementari mirati. Tuttavia, i risultati degli studi hanno indicato che l’abolizione o la semplificazione dell’esame complementare comporterebbero significative lacune nella preparazione degli studenti, con un conseguente aumento del tasso di abbandono e una diminuzione del numero di laureati. Inoltre, si prevederebbe una migrazione di studenti dalle scuole universitarie professionali verso le università, il che minerebbe l’equilibrio del sistema educativo terziario.